BOLOTANA. È con profondo imbarazzo che diamo conto della replica arrivata sui social dalla Vice Sindaca del Comune di Bolotana Rosamaria Fadda rispetto all'articolo pubblicato ieri su IlMarghine.net nel quale si dava spazio alla segnalazione di un cittadino alle prese con il ritiro dei buoni spesa, distribuiti da un impiegato comunale attraverso la finestra dell'Ufficio Anagrafe, con gli aventi diritto in fila, fuori, sotto la stessa finestra che si affaccia sulla centralissima Piazza del Popolo.
Una scena umiliante, che spazza via in un colpo solo i codici deontologici, la dignità dell'individuo, le norme sulla privacy e la Civiltà. Mortificante anche solo raccontarla quella scena, per chi scrive ma anche per chi, con estrema difficoltà, ha avuto il coraggio di segnalarla.
Oggi scopriamo che addirittura che “la modalità adottata è stata una scelta ragionata e condivisa”. Lo scrive sempre la Vice Sindaca Fadda rispondendo ad una domanda di un cittadino.
Lungi dal chiedere scusa per quanto accaduto, la seconda carica dell'istituzione bolotanese si avventura in una “difesa d'ufficio” che arriva a definire l'accaduto come “il massimo del servizio possibile, anche dal punto di vista umano, dato dagli impiegati che stanno svolgendo al meglio il proprio lavoro, nonostante le difficoltà”.
Ne consegue che l'amministrazione guidata dalla Sindaca Annalisa Motzo non ritiene affatto grave quanto è accaduto, ma rilancia su un terreno che è d'altronde l'unico battuto in questa parentesi amministrativa: quello dell'informazione locale, colpevole di aver svelato quanto accaduto.
Scegliamo di non rispondere, ovviamente, ritenendo l'affermazione indegna di qualsiasi replica.
Di seguito, integralmente, la risposta della Vice Sindaca Rosamaria Fadda:
Il Palazzo Civico è, come tutti sanno, chiuso al pubblico a seguito delle disposizioni impartite per l' Emergenza da Covid19. Gli impiegati, pur in parte espletando il servizio in modalità Smart Working, a turno, garantiscono la presenza in ufficio per assicurare il proseguo delle attività e garantire i servizi. Per situazioni particolari, inderogabili ed estremamente necessarie, previo accordo telefonico ai recapiti di cui già si è data informazione, è possibile avvicinarsi al palazzo, uno alla volta e, a prescindere, per tutte le altre necessità, come il ritiro di modulistica di vario genere e la eventuale riconsegna , la finestra a destra del portone di ingresso permette di interagire in tal senso col pubblico, garantendo l' osservanza delle disposizioni date dall'imposto "distanziamento sociale" e offrendo comunque il massimo del servizio possibile, anche dal punto di vista umano, dato dagli impiegati che stanno svolgendo al meglio il proprio lavoro, nonostante le difficoltà.
Ora...in generale, la motivazione della presenza di persone presso quella finestra non è nota al pubblico perché nessuno indossa un cartello che spiega il motivo per cui ha avuto la necessità di recarsi lì. Ieri, in particolare, si è temporaneamente verificata la presenza di più persone, debitamente a distanza di sicurezza, che non potendo contemporaneamente entrare all'interno del palazzo, sono state "servite" secondo le modalità che sopra ho descritto.
Nessuno poteva sapere il reale motivo per cui la persona era lì, tranne l'impiegato che non ha certamente dato il bando e la persona stessa. Ora, grazie alle informazioni locali, tutti sanno "un" perché della presenza lì di alcune persone, ma quel perché dato non era necessariamente correlato al ritiro buoni spesa e automaticamente dalla buona intenzione di difesa della privacy, in realtà si è ottenuto l' effetto opposto. Ottimo lavoro!!
P.s: non è giustificazione, non è saccenza, non è onnipotenza... è diritto di replica e dovere di spiegazione.
PP.ss: per dovere di cronaca, inoltre, i buoni spesa non possono essere spediti in busta chiusa... perché è necessario apporre una firma per l' avvenuta consegna.