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Misure straordinarie a sostegno delle famiglie: l'Ordine Assistenti Sociali della Sardegna scrive al Presidente della Regione

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L'Ordine degli Assistenti Sociali della Sardegna ha scritto nei giorni scorsi al Presidente della Regione Christian Solinas segnalando le difficoltà applicative della misura a sostegno delle famiglie varato dalla Regione e aprendo una interlocuzione affinché si possa lavorare in maniera congiunta per fronteggiare al meglio le criticità socio-economiche legate alle misure di contenimento da Covid-19.

Il documento è stato inviato, oltre che al Presidente Solinas, alla Giunta Regionale, al Consiglio Regionale, all’Assessorato dell’Igiene, Sanità ed Assistenza Sociale, alla Direzione Generale Politiche sociali e all'Anci Sardegna.

Di seguito, la nota integrale firmata dalla Presidente dell'Ordine Marina Piano.

 

OGGETTO: Misure straordinarie e urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l'emergenza economico - sociale derivante dalla pandemia SARS-COV2"

In seguito all’emanazione della Legge n. 12 dell’08.04.2020 e della Delibera , lo scrivente Consiglio intende portare all’attenzione del Presidente, della Giunta e del Consiglio Regionale le seguenti considerazioni in merito alle difficoltà applicative della misura e sulla modalità con le quali la stessa è stata presentata alla popolazione.

Premesso che, il difficile momento che stiamo affrontando richiede il coinvolgimento e la partecipazione congiunta di tutti gli attori coinvolti, cosi come richiede azioni tempestive ed immediate per sostenere e supportare intere famiglie che, a causa delle conseguenze di tale emergenza, si trovano in una situazione di forte disagio socio-economico.

Gran parte della comunità professionale degli Assistenti Sociali della Sardegna che il presente Ordine rappresenta, è inserita nei Centri Operativi Comunali e collabora a pieno titolo con la rete di emergenza dei propri territori garantendo l’organizzazione ed implementazione di tutte le azioni in favore della propria comunità, affrontando con impegno e determinazione tutte le problematiche connesse alla progressiva chiusura, sospensione e rimodulazione dei servizi assistenziali, ricreativi e sociosanitari.

Gli Assistenti Sociali contestualmente, non hanno mai interrotto la maggior parte delle attività ordinarie, poiché, nonostante i disposti normativi abbiano concesso la sospensione di numerosi procedimenti, è necessario intervenire con costanza al fine di evitare che situazioni già fortemente compromesse si esasperino e limitare dunque il conseguente sovraccarico delle reti familiari, della rete dei servizi sociali e del servizio sanitario.

Certi dell’impegno e dei buoni propositi della succitata misura osserviamo che la Delibera Regionale non cita l’Assistente Sociale, quale figura maggiormente coinvolta nella programmazione ed esecuzione del provvedimento e rispetto a questo intendiamo presentare le seguenti considerazioni:

• Al pari ed in forte sinergia con i Sindaci, gli Assistenti sociali, sono l’unica figura professionale presente in tutti i Comuni della Sardegna, che svolge la funzione privilegiata di osservazione, ascolto e tutela della comunità ed in particolare della popolazione più fragile (anziani, disabili, minori, persone in condizione di povertà) misurando, quotidianamente i livelli di benessere e tensione socio-economica delle Comunità.

• Parte del finanziamento di tale misura è garantita da economie e residui relativi al Reis, di cui alla L.R.18/2016, in capo ai Comuni ed i Plus. Tali Fondi a livello contabile, gestionale ed organizzativo, sono gestiti dai servizi sociali professionali.

• Una recente ricerca condotta da questo Consiglio Regionale testimonia che, in Sardegna, il termine servizio o servizi sociali è frequentemente sinonimo di Assistente Sociale, in quanto nel 50% dei Comuni sardi al di sotto dei 25.000,00 abitanti (e dunque escluse le 8 grandi città di Quartu, Iglesias, Carbonia, Olbia, Sassari, Cagliari), l’Assistente Sociale, rappresenta l’operatore unico. Ciò significa che ricade in capo all’Assistente sociale sia la componente tecnico - professionale che quella amministrativa di ogni procedimento (dalla proposta di deliberazione alla determina di liquidazione).

Nell’accettare con orgoglio e determinazione la gestione di tale importante ruolo nei confronti della comunità, teniamo a sottolineare che nella realizzazione pratica della misura non si può prescindere dai tempi necessari per la programmazione ed esecuzione dei provvedimenti nei singoli territori e dal rispetto delle norme amministrativo-gestionali e contabili, che neppure tale emergenza può derogare.

Nello specifico, si fa riferimento al disposto della Delibera Regionale 19/12 del 10.04.2020 secondo il quale i Comuni “entro due giorni lavorativi dalla pubblicazione della presente deliberazione pubblicano l'avviso di cui all'allegato n. 3, provvedano a stilare l'elenco dei beneficiari e trasmettere il fabbisogno alla Direzione generale delle Politiche Sociali”.

In seguito alla pubblicazione della Legge Regionale 12 del 08.04.2020 e della relativa Deliberazione, la comunità professionale ha avviato tempestivamente l’implementazione ed esecuzione di quanto disposto. In primo luogo nel rispetto dei vari DPCM volti a tutelare la diffusione del virus tra la popolazione, i servizi coinvolti hanno dovuto ideare, programmare e predisporre modalità di presentazione della domanda, che consentissero il rispetto di tali norme di sicurezza;

In secondo luogo i professionisti hanno dovuto prendere atto dei chiarimenti sulla misura e della modifica al modulo di domanda, intervenute in vari momenti della mattinata e del pomeriggio di oggi, tramite pubblicazione di Faq sul sito istituzionale.

In tale scenario gli Assistenti Sociali del territorio, sensibili nei confronti della propria comunità, hanno dovuto supportare la popolazione fornendo informazioni e delucidazioni, volte alla comprensione della misura e dei mutati criteri di accesso e della tempistica, rispetto a quanto disposto inizialmente.

Nella considerazione degli aspetti tecnici e delle criticità su esposte, consapevoli della necessità di comunicare alla popolazione gli interventi importanti posti in essere dalla Regione, l’Ordine scrivente invita i rappresentanti regionali a non creare false aspettative nella cittadinanza ed evitare dunque che tali attese possano scatenare fenomeni di aggressività e rivendicazione nei confronti degli Assistenti Sociali, dei Sindaci e di tutto il personale coinvolto.

Su questo aspetto si chiede particolare attenzione e correttezza nei confronti della nostra comunità professionale che si spende quotidianamente, ed ormai senza alcuna distinzione tra il tempo del lavoro ed il tempo del riposo, per garantire servizi qualificati ed equità di accesso ai diritti a tutte le persone.

Nella certezza che quanto su detto possa essere favorevolmente accolto, nel pieno spirito di collaborazione che caratterizza la nostra professione, questo Ordine professionale esprime la propria piena ed immediata disponibilità alla partecipazione a tutte le attività e gruppi tecnici operativi per la programmazione di misure immediate e future, necessarie al fronteggiamento di una situazione che, dallo stato inizialmente emergenziale, rischia di restare compromessa per lungo tempo, rendendo quindi necessario l’intervento congiunto, integrato e collaborativo di tutti gli attori coinvolti.

In attesa di riscontro, si porgono cordiali saluti.

F.to La Presidente Ordine AA.SS. Sardegna A.S. Dott.ssa Marina Piano

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