In data 5 Febbraio 2014 la Giunta Regionale presieduta dal Presidente Ugo Cappellacci ha deliberato in merito al Progetto di riconversione a carbone della centrale di Ottana Energia, decidendo di sottoporre ad ulteriore procedura di VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale), integrata con la valutazione di incidenza ambientale, il progetto presentato da Paolo Clivati.
La delibera riporta i pareri contrari espressi dal Comune di Ottana, dal Comitato “Non bruciamoci il futuro”, da “Medici per l'Ambiente” e dal Comune di Sarule, oltre che la nota giunta dal Ministero dell'Ambiente che, vista la vicinanza dell'area industriale di Ottana al Sito Natura 2000 “Altopiano di Abbasanta”, chiede “quali determinazioni sono state raggiunte in merito alle valutazioni svolte sugli effetti indiretti dell’impianto nei confronti di habitat e specie sia nelle fasi di cantiere e sia in quelle di esercizio, nel rispetto delle procedure previste in materia dalle Direttive 92/43/CEE Habitat ed ex 79/409/CEE Uccelli”.
L'Assessore della Difesa dell'Ambiente riferisce che il Servizio Sostenibilità Ambientale, Valutazione Impatti e Sistemi Informativi Ambientali (SAVI), dopo aver valutato tutta la documentazione, ha rilevato che:
- è previsto “il rispetto degli attuali limiti emissivi”, come dichiarato dalla società; tuttavia considerato che l’attuale scenario emissivo non è allineato alle BAT, nell’AIA rilasciata a settembre 2013, che sostituisce le precedenti autorizzazioni, è prevista, ad integrazione del provvedimento, la predisposizione di un piano di adeguamento alle BAT con relativo crono programma;
- il progetto non prevede l’utilizzo di sistemi di abbattimento degli inquinanti emessi dal camino della caldaia, in particolare di NOx e SO2;
- pur essendo previsto, in conseguenza della riduzione della potenza termica, un minor rateo emissivo, rispetto all’assetto attualmente autorizzato, dei principali macroinquinanti emessi (quali polveri totali, ossidi di zolfo, ossidi di azoto e monossido di carbonio), la conversione a carbone determina una variazione nelle emissioni del camino della caldaia con riferimento a polveri fini (PM10 e PM2,5), microinquinanti (tra i quali metalli), e anidride carbonica, nonché aggiuntive sorgerti di polveri (diffuse e convogliate) conseguenti allo stoccaggio/movimentazione del carbone. La mancata quantificazione di tali emissioni riferite al caso specifico e confrontate con dati di monitoraggio dello stato attuale, nonché la mancata applicazione delle migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento degli inquinanti, non permette di escludere impatti negativi sulla qualità dell’aria e sulla salute umana;
- è previsto un aumento rispetto alla situazione attuale del quantitativo di rifiuti prodotti durante l’esercizio dell’impianto, costituiti principalmente da ceneri leggere e pesanti;
pur essendo l’area di intervento esterna al nuovo perimetro della ZPS “Altopiano di Abbasanta”, codice ITB023051, nelle immediate vicinanze dell’area industriale sono presenti specie e habitat di notevole interesse conservazionistico, rispetto alle quali non è possibile escludere effetti significativi, risultando necessario sottoporre l’intervento alla valutazione di incidenza ai sensi del D.P.R. n. 357/1997.
Il SAVI propone quindi di sottoporre a procedura di VIA il progetto, al fine di analizzare le alternative progettuali ed economiche, compresa “l'opzione zero”, i costi-benefici delle diverse alternative ed ottenere un livello di progettazione più dettagliato che consenta una più approfondita valutazione d'impatto ambientale.
Lo Studio d'Impatto Ambientale, tra l'altro, dovrà valutare gli effetti di una possibile centrale alimentata a carbone sulla Gallina Prataiola, specie in via d'estinzione tutelata a livello Comunitario.