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Elezioni regionali: una corsa a due

Il ruolo di prossimo Governatore - o Governatrice - della Sardegna sarà di Paolo Truzzu oppure di Alessandra Todde. Lunedì 26 febbraio, dopo il voto, il vincitore sarà uno di loro due: non ci sono altre possibilità.

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Il ruolo di prossimo Governatore - o Governatrice - della Sardegna sarà di Paolo Truzzu oppure di Alessandra Todde. Lunedì 26 febbraio, dopo il voto, il vincitore sarà uno di loro due: non ci sono altre possibilità. Non è una questione di opinioni, né una questione ideologica: è una questione di numeri. E di legge elettorale.

Partiamo dall’ultimo sondaggio, l’unico per ora ufficiale, che dà Alessandra Todde e Paolo Truzzu entrambi sopra il 40% e Soru intorno al 10% (BiDiMedia).
Anche accettando un ampio margine di errore, anche immaginando che Soru raddoppi i consensi indicati in questo sondaggio conquistando buona parte degli indecisi (che sono al 25%), il fondatore di Tiscali non ha scampo: arriverà terzo. E un posto in consiglio regionale per il terzo candidato alla carica di Governatore non c’è. 
Pensiamo a Michela Murgia, e ai tanti consensi - superò il 10% - che ebbe alle elezioni regionali del 2014. Per lei le porte della Regione rimasero chiuse. E così sarà per Renato Soru.

È per questo motivo che tanti dei suoi critici lo accusano di stare portando avanti una candidatura non costruttiva, ma distruttiva.

Ma queste sono opinioni. Rimaniamo ai fatti: per presentare le liste dei candidati alle elezioni occorre raccogliere firme di cittadini che li sostengono. Tante firme: dalle 500 alle 1500 per circoscrizione. 
Le liste che appoggiano la variopinta coalizione di Renato Soru (Rifondazione Comunista, Azione, Liberu, + Europa, Vota Sardigna) hanno deciso, afferma il senatore Licheri di siglare accordi tecnici con Sardisti, Riformatori, Centro e Udc (partiti che sosterranno la destra) evitandosi quindi l’impegno di raccogliere le firme. 
È chiaro, no? La destra, che dava queste elezioni per perse in partenza, ha visto in Soru un’ancora di salvezza.

Certo, da elettori ed elettrici di centrosinistra, tanti di noi apprezzano Renato Soru per quello che ha fatto e rappresentato.

Durante il suo mandato da Governatore, la Sardegna ha compiuto tanti importanti passi avanti: dalla rinnovata gestione dei bacini idrici alla tassa sul lusso, passando per il nostro Piano Paesaggistico Regionale, uno strumento che protegge le nostre coste.

Ma i tempi cambiano. E se un tempo Soru è stato un grande amministratore e un buon politico, oggi la sua candidatura rischia di consegnare la Sardegna a questa destra per altri cinque anni.

Alcuni di noi sono stufi di questo centrosinistra, e c’è chi vuole votare Soru per dare un segnale di discontinuità. Ma il centrosinistra non è un blocco granitico, è un’insieme di liste diverse.

La sinistra si cambia dando peso a sensibilità diverse, ma interne alla sinistra. Non si cambia facendo vincere la destra.

Giacomo Satta

Attenzione: questo non è un messaggio con indicazioni di voto. Se volete votare Soru e siete convinti, va bene così. Andare a votare rimane sempre la cosa più importante. Facciamolo però in maniera consapevole, conoscendo i risultati che questo porterà.

 

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