ROMA. “In anni di spending review ci chiedono di identificare e cancellare ogni spreco, di ridurre l' uso eccessivo e ingiustificato di risorse, di eliminare auto blu e di ridurre drasticamente e giustamente i costi della politica, di risparmiare persino sulla benzina usata dalle nostre forze dell'ordine. In questi anni di risparmi e ridimensionamenti, una sola cosa sembra al riparo da questo processo: la dimensione dei poligoni militari in Sardegna. Lì tutto sembra essenziale, incomprimibile.
Mi sa che se gli diciamo finalmente qual è il VERO costo di ogni metro quadro sottoposto ad attività militare, un radicale ridimensionamento dei poligoni non sarà più un tabù nemmeno per il ministero della difesa”.
Questa la nota apparsa nella pagina Facebook del Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru dopo il suo intervento alla seconda delle due giornate della Conferenza Nazionale sulle Servitù militari iniziata ieri a Roma, organizzata dal Ministero della Difesa, nella quale avrebbe dovuto firmare un protocollo d'intesa. Così non è stato. Nessun accordo tra Regione Sardegna e Ministero della Difesa.
Il Presidente Pigliaru era infatti arrivato nella Capitale con l'obiettivo di ottenere l’impegno del Governo verso un riequilibrio del gravame militare attraverso la previsione di una progressiva diminuzione delle aree soggette a vincoli e la dismissione dei Poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca, la riconversione del Poligono di Salto di Quirra, l’istituzione di osservatori permanenti per il monitoraggio ambientale in ciascun poligono militare, l’avvio di una valutazione indipendente, secondo standard internazionali, degli eventuali costi da mancati sviluppi alternativi dei territori e la sospensione delle esercitazioni militari nel periodo estivo (a partire dal primo giugno al 30 settembre).
Richieste importanti, poste sul tavolo dopo l'intervento tecnico di ieri di Alessandra Berry, funzionario della Direzione generale della Presidenza della Regione, intervenuta per illustrare il quadro della situazione delle servitù militari in Sardegna: la scheda presentata registra un grado di incidenza dei gravami di circa il 65% rispetto al totale nazionale: oltre 30mila ettari impegnati dal Demanio militare, spazi aerei sottoposti a restrizioni o interdetti, 80 km di costa non accessibili per alcuna attività economico-turistica, tre poligoni di tiro (Capo Teulada, Capo Frasca e Salto di Quirra) che sono i più vasti d'Europa.