Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Macomer. Aperto il Centro Antiviolenza del Marghine, ma senza Punto Donna

L'associazione: "Non partecipiamo, preoccupazioni e dubbi sulla reale efficacia"

Condividi su:

MACOMER – Il Centro Antiviolenza del Marghine è, da qualche mese, nuovamente aperto. Lo ha reso noto la vicesindaca e assessora ai Servizi Sociali di Macomer Rossana Ledda, annunciando che accanto al finanziamento dell'Unione dei Comuni e della ASL di Nuoro esiste anche una somma destinata dal Comune di Macomer “espressamente alle vittime di violenza, perché”, spiega Ledda nella nota stampa “ci siamo trovati davanti a casi urgenti ad avere difficoltà al reperimento dei fondi che permettessero interventi immediati e di allontanamento da supportare anche finanziariamente”.
I numeri, come risulta dal report sulle attività del Centro Antiviolenza di Macomer dal 2007 al 2009, sono estremamente preoccupanti: in soli tre anni, 77 sono state le persone inserite in progetti di uscita dalla violenza, 33 donne e 44 bambini, tra i quali 3 donne e 7 minori accolti in luoghi sicuri e protetti perché a rischio di vita. Cifre che risultano ancora più impressionanti se si considera che secondo l'Istat, il 90% delle violenze non vengono denunciate, e un terzo delle vittime non parla con nessuno (neanche amiche, amici o familiari) della violenza subita. Il problema della violenza, quindi, è evidentemente e vergognosamente presente anche nel nostro territorio.
Il Centro è dotato di un numero di telefono (366 58 79 444) che risponde nei seguenti orari: Martedì dalle 15 alle 17.30 e Venerdì dalle 9,30 alle 12,00. Il servizio è gratuito e garantisce riservatezza e anonimato.

Operatrice del Centro è una psicologa/psicoterapeuta della ASL, mentre non ci sarà – come erroneamente riportato sul volantino diffuso dallo stesso Centro – l'Associazione Punto Donna, che ha invece fatto sapere di aver scelto di non collaborare all'iniziativa.
“Ci stupisce e rammarica quanto affermato nel volantino divulgato per la riapertura del Centro antiviolenza”, scrive la presidentessa di Punto Donna Pierangela Faedda, “nella quale si dice che l'Associazione Punto Donna è tra i promotori di  tale attività e che le nostre volontarie opereranno nel Centro”.
“Nell'ultimo incontro con la ASL, l'Unione dei Comuni e l'assessore ai Servizi Sociali di Macomer ”, spiega Faedda, “avevamo chiaramente fatto presente la non condivisione delle linee di indirizzo e delle modalità di gestione del Centro”. Faedda, nel comunicato, spiega che le motivazioni della scelta “sono le stesse motivazioni che ci avevano già indotte ad interrompere la nostra collaborazione negli anni passati: l'incertezza della prosecuzione nel tempo delle attività dello Centro, per la mancata assunzione di responsabilità da parte degli amministratori, e la necessità di esperienza e formazione specifica sulla violenza di genere per  gli operatori del Centro; infine, la mancata possibilità per le donne di rivolgersi al Centro 24 ore su 24, e non solo poche ore a settimana: la violenza non ha orari”.
“Niente ci sembra cambiato rispetto alla precedente gestione”, ha concluso Faedda, “anzi, noi manteniamo tutte le nostre riserve e preoccupazioni sulla reale efficacia dell'iniziativa nel rispondere alle aspettative delle donne ed incidere positivamente sul fenomeno della violenza di genere nel nostro territorio”. Infine, Faedda ha auspicato per questi motivi la correzione del volantino.

Condividi su:

Seguici su Facebook