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Inceneritore. Il sindaco Manconi: "Basta demonizzazioni. La Barilla ha rinunciato ad insediarsi sul nostro territorio anche per colpa della pubblicità negativa"

Presentati i dati della ricerca sulla mortalità nel Marghine

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MACOMER – I sindaci di Borore, Macomer, Bolotana e Dualchi scelgono di entrare tutti insieme e in prima persona nel dibattito sulla costruzione del nuovo inceneritore a Tossilo, e lo fanno con la presentazione dei dati ricavati dalla ASL di Nuoro sullo stato di salute dei territori della Provincia, un'indagine della quale potete trovare molti dei contenuti tra le foto allegate all'articolo.
La conferenza stampa dura circa due ore e sembra quasi un convegno a porte chiuse, con tanti dati e affermazioni e la presenza accanto ai sindaci (e al rappresentante del Comune di Sindia Roberto Manca) del Presidente della Tossilo S.p.A. Giovanni Demontis e di due rappresentanti dei sindacati: Franco Cappai, dipendente dell'azienda che gestisce l'attuale inceneritore, della UIL, e Gianni Loddo della CISL.
Dopo l'introduzione del Presidente dell'Unione dei Comuni Tore Ghisu, la parola per l'intervento più importante è stata data al sindaco di Macomer Antonio Succu, che da medico ed ex commissario ASL ha potuto esporre al meglio i risultati dell'indagine condotta dall'azienda sanitaria nuorese. Indagine che, ha ricordato lo stesso sindaco, “è stata condotta dal Centro Epidemiologico Aziendale per mia iniziativa, anche se il progetto che avevo presentato era molto più ampio, coinvolgeva ARPAS, Istituto Zootecnico e Registro dei Tumori e auspico ancora che la Regione lo approvi”. In particolare, ha detto il sindaco, “è importante conoscere i dati sull'incidenza dei tumori nel Marghine, e per questo chiedo ufficialmente all'Associazione che li raccoglie di renderli pubblici”.
Il sindaco, tuttavia, ha iniziato il suo intervento denunciando gli attacchi rivolti nei suoi confronti sui social network, parole pesanti che hanno richiamato le possibili conseguenze oncologiche dei fumi di incenerimento e che il sindaco definisce “attacchi fascisti” dai quali annuncia di volersi “difendere in ogni sede”: “si tratta di un violento attacco contro chi fa opera di verità e che viene dall'ideologismo di chi ricerca visibilità a basso mercato”.
Tornando ai risultati dell'indagine, Succu ha affermato che “lo studio è sempre in continuazione e per questo non si può parlare di dati incompleti” (il documento della ASL scrive che “a causa di diversi ostacoli nella rilevazione dei dati, lo studio è ancora in corso” e che “tuttavia in via preliminare sono stati rilevati e analizzati i dati di mortalità per grandi gruppi di cause”).

Rivolgendosi soprattutto al Comitato 'Non bruciamoci il futuro' Succu ha poi detto: “a chi parla di 'totale inconsistenza scientifica dei dati' ricordo che la mortalità è l'indicatore più importante per conoscere lo stato di salute della popolazione”.
Il sindaco, confermando l'aumento della mortalità per tumori nel Marghine nel periodo 2011-2013 (dato sottolineato anche nello studio) ha comunque precisato che “si tratta di oscillazioni fisiologiche che mantengono comunque il Marghine al di sotto delle percentuali che si trovano a Nuoro e Ottana”. Tuttavia, il dato delle tre zone del Nuorese risulta non solo superiore alla media riscontrata nell'intera provincia, ma anche alla media regionale.
Secondo il sindaco, la mortalità per tumore “fa sensazione perché riguarda soprattutto i giovani, ma i dati reali non sono preoccupanti e non dimentichiamo che tra le cause c'è anche la genetica, mentre non è stata dimostrata la relazione con la presenza di inceneritori”. Per quanto riguarda le altre cause di morte, Succu ha sottolineato: “il Marghine ha i tassi più bassi per quanto riguarda malattie cardio-circolatorie e respiratorie, entrambe connesse all'incenerimento: non è corretto prendere solo i dati negativi senza evidenziare quelli positivi”.
Il sindaco di Macomer ha inoltre commentato il fatto che l'Ordine dei Medici della Provincia di Nuoro abbia presentato ufficialmente osservazioni contrarie al progetto del nuovo inceneritore: “ogni medico ha il dovere di denunciare, ma non quello di fare terrorismo come stanno facendo i Medici per l'Ambiente; in ogni caso, i medici hanno una visione troppo settoriale e se qualcuno di loro facesse il sindaco capirebbe meglio cosa significa”.

L'ultima nota del sindaco Succu è proprio sul nuovo inceneritore: “auspichiamo che sia costruito ma che vada a esaurimento tra 10 o 20 anni al massimo, e per questo sollecitiamo anche la Tossilo ad avviare le piattaforme di valorizzazione del rifiuto”.
La frase è rivolta a Giovanni Demontis, presidente proprio della Tossilo, che ha detto: “finalmente sono state sfatate tante dicerie che vorrebbero che tutto ciò che succede a Macomer sia colpa dell'inceneritore”. Demontis ha detto che “le linee di incenerimento sono controllate di continuo e se i valori superano quelli previsti dalla legge si interrompono automaticamente, mentre l'Arpas assiste sia ai prelievi che alle analisi dei fumi”.
A questo proposito è intervenuto l'assessore all'Ambiente del Comune di Macomer Marco Gordini, che ha presentato i dati sulla qualità dell'aria nel territorio di Macomer. Un'analisi fatta utilizzando le rilevazioni della centralina presente a Macomer nella parte inferiore del quartiere di Santa Maria, confrontate con le tante presenti in Sardegna e in particolare a Cagliari, ma anche cifre ricavate da stime fatte da lui stesso. “Nella sola Macomer”, ha infatti spiegato Gordini, “le macchine producono 3500 tonnellate all'anno di PM10, mentre l'inceneritore ne produce solo 78”. Gordini ha mostrato come, in ogni caso, i limiti di legge previsti per il PM10 sia stato superato solo 2 volte, mentre maggiore criticità si rileva nel superamento dei valori dell'ozono, avvenuto 44 volte nel 2013: “si tratta di un problema legato al traffico veicolare”, ha precisato Gordini. “Macomer ha una qualità dell'aria tra le migliori in Sardegna”, ha concluso Gordini, “e il nuovo inceneritore consentirà di ridurre ulteriormente le emissioni, che sono già al di sotto dei limiti di legge anche se noi non vogliamo accontentarci di questi”.
Questi dati ci confortano”, ha detto Tore Ghisu, “anche per quanto riguarda le produzioni agroalimentari che possono stare tranquille come lo sono quelle che in tutta Italia lavorano intorno agli inceneritori”. Ghisu ha precisato che “non stiamo dicendo sì all'impianto, ma solo alla sua gestione transitoria nell'ottica di una raccolta differenziata spinta; quello che ci preme soprattutto è che sia un impianto interamente pubblico”.
Un giudizio positivo su ciò che è stato proposto e presentato è stato espresso da Francesco Manconi e Franco Cappai. Il primo, sindaco di Bolotana, ha mostrato soddisfazione per una “informazione che sia deterrente verso l'ignoranza e la demonizzazione di cui è oggetto soprattutto l'industria”. Manconi ha ricordato di essere stato duramente contestato per le sue posizioni favorevoli al progetto di un nuovo inceneritore a Ottana e ha polemizzato con i comitati e “alcune associazioni di categoria che fomentano il contrasto tra agricoltura e industria, al punto che alcune aziende, soprattutto la Barilla, hanno rinunciato a insediarsi sul nostro territorio anche per colpa della pubblicità negativa che ne viene fatta”. Più duro il commento del sindacalista Cappai: “siamo stanchi di subire angherie mentre lavoriamo per pulire la sporcizia di tutti: ora che questi dati sono pubblici chiediamo che le istituzioni intervengano per porre fine a questo terrorismo locale con una risposta decisa”.

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