Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Inceneritore, la mozione in Consiglio Regionale: "stop a nuovi impianti e dismissione entro il 2019"

Primo firmatario Arbau: "Tecnologia superata e dannosa, puntare a Centri di Riciclo"

Condividi su:

MACOMER – La questione del nuovo inceneritore di Macomer arriva nelle aule del Consiglio Regionale. Un gruppo di 10 consiglieri di maggioranza ha presentato infatti una mozione che, se approvata, impegnerebbe la Giunta a fermare il progetto per il nuovo impianto di Tossilo e ad avviare la chiusura graduale entro il 2019 degli impianti di incenerimento presenti in Sardegna.
La mozione chiede infatti che la Regione non conceda autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti o al potenziamento di impianti già esistenti, e allo stesso tempo l'avvio di Centri di Riciclo nelle stesse sedi oggi interessate da impianti di incenerimento (Cagliari e Macomer), con il reimpiego dei lavoratori attualmente impegnati negli impianti.
Il gruppo di 10 consiglieri comprende Efisio Arbau (La Base), Emilio Usula (Rossomori), Gavino Sale (Irs), Michele Azara (Idv), Anna Maria Busia (Centro Democratico), Gaetano Ledda (Upc), Raimondo Perra (Psi), Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto (Sel).
“Nella mozione partiamo dal presupposto che i rifiuti sono una risorsa”, spiega il primo firmatario Efisio Arbau, “è finito il tempo delle mega strutture di incenerimento campati con i soldi pubblici (a loro è destinato il 7% delle bollette Enel) e a scapito del territorio, delle tasche e della salute dei cittadini”.
Inoltre, si legge nel comunicato, “l’incenerimento hanno un alto impatto ambientale, un maggior spreco di materiali riutilizzabili, più alti costi di costruzione ed esercizio, tempi di messa in opera più lunghi, e minore ricaduta occupazionale rispetto al riciclo e riutilizzo”: per questo, continuano i consiglieri, “nel Nord Europa (Olanda, Svezia, Norvegia e Danimarca) hanno già il problema di reperire rifiuti: con la raccolta differenziata e il riciclo che avanzano, sono costretti a importarli da altri Paesi per alimentare impianti che sono ormai un retaggio prospettato quasi esclusivamente nei paesi in via di sviluppo”. I dieci firmatari ricordano anche che “il Consiglio Regionale della Lombardia, la regione italiana col maggior numero di inceneritori, ha approvato per questi motivi una risoluzione che prevede la dismissione di parte del parco inceneritori”.
I consiglieri ricordano inoltre che “il Programma di Azione per l’ambiente prevede la riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50 al 2050 rispetto alla produzione del 2000, stabilendo inoltre la sostituzione di tutti i termovalorizzatori in attività in Europa con impianti di riciclo completo entro il 2020” e, infine, chiedono alla Giunta un nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, che sostituisca quello attuale, risalente al 2008 e basato su dati superati dalla realtà e dalle previsioni di breve termine”.

Condividi su:

Seguici su Facebook