Da molti anni si parla del "Marghine Città territorio". Se ne parla nei convegni, nei consigli comunali, nelle conversazioni tra amici amministratori e semplici cittadini. Se si vuole uscire dalla crisi, dicono in molti, è necessario concretizzare questa idea che può sembrare, ma solo in apparenza, ancora un'utopia: il Marghine, un'unica piccola media città di trenta mila abitanti, Macomer il centro storico, gli altri nove paesi i suoi quartieri, intesi, sia chiaro, non in termini riduttivi o marginali.
Forse sono solo un "sognatore". Ci sono però condizioni culturali, storiche, sociopolitiche, economiche che motivano il passaggio dall'utopia ad un progetto che può diventare reale, operativo e quindi molto concreto. Basta porre fine alle lotte di "quartiere", alla contrapposizione tra il centro e le "periferie" per ritrovare e rilanciare appunto la nuova "Unione dei Comuni del Marghine": unico consiglio comunale e territoriale composto dai Sindaci del "Centro e dei quartieri". Questa proposta appare oggi tanto più importante perché si sta andando ormai verso l'abolizione delle province e l'affidamento del governo dei territori ai comuni e all'unione di questi.
La mia quindi non è un'utopia, perché questa "Unione" esiste già . Basta utilizzarla con uno spirito e una politica che uniscono e non dividono. Perché la gente del Marghine, tutta la gente senza distinzioni di colore politico e di censo sociale, vuole servizi efficienti, vuole lavoro sicuro, vuole sviluppo, vuole speranza in un futuro migliore. Vuole guardare avanti. Vuole vivere in un territorio che sia più competitivo rispetto alle altre aree della nostra isola.
Voglio fare da subito una proposta che può unire più di altre, il centro e i quartieri, Macomer e i paesi vicini: un nuovo sistema dei trasporti per la Città territorio del Marghine. In questi anni, a dir la verità , se n'è parlato in diverse sedi. Attualmente il sistema si muove su tre strade e binari divergenti: i bus a Macomer, i pullman tradizionali, quasi sempre semivuoti o con la presenza del solo autista, che collegano i paesi, il restante, molto marginale, rappresentato dalle "Complementari", di nome e di fatto. Un servizio che non risponde alle esigenze delle popolazioni, poco funzionale quindi, sicuramente molto costoso e non privo di sprechi, che in questa fase della nostra economia sarebbe opportuno eliminare.
Ecco la mia proposta alternativa: perché non limitare il sistema ai più funzionali bus di "città " come avviene proprio nelle città metropolitane, che uniscono il centro alle periferie, che trasportano i lavoratori pendolari, che smistano gli studenti verso i diversi istituti, che trasportano gli anziani verso i centri sanitari, che spostano le persone verso le sagre e le feste paesane sempre più frequentate e attrattive.?
Un unico sistema di trasporti per un'unica città territorio: il Marghine. Forse, se ci riflettiamo attentamente, non è poi una proposta così fantasiosa. Esiste già in altre parti d'Italia, quella più moderna e più avanzata. Mi rivolgo quindi alla classe dirigente, alla politica, alla gente benpensante, ai giovani studenti, agli anziani: questa proposta può diventare un progetto vero realistico. Convinciamoci di una cosa: un futuro migliore dipende da noi.