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Non solo Essenzialità: i dubbi dei Dipendenti del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro

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L’esigenza di fondo, che sommuove noi dipendenti del Consorzio, va al di là degli aspetti legati alle motivazioni di carattere tecnico che hanno indotto Terna a non rinnovare l’essenzialità alle centrali sarde, compresa quella di Ottana Energia.

L’esigenza è quella di capire quali siano le reali intenzioni prima del governo nazionale, che da un parte indice attraverso Ivitalia i lavori di riqualificazione del sito (3milioni di euro) e dall’altra, con la sua controllata Terna, non rinnova l’essenzialità a O.E., la quale è principale fruitore ancora in esercizio dei lavori suddetti; in secondo luogo della Regione che, dopo aver pressoché disatteso la quasi totalità dell’accordo del patto sul territorio del Marzo 2010, ancora si interroga da dove e in che forma far arrivare il gas in Sardegna.

In questo scenario è necessario chiarire, attraverso fatti concreti, quali siano gli obbiettivi e le politiche che si mettono in campo.

Risulterebbero quindi inutili le varie rivendicazioni locali, se le stesse rappresentanze territoriali, in sede regionale, non sono riuscite nel compito di far connettere a quei provvedimenti urgenti una scelta di investimenti per la realizzazione di progetti che ridefiniscano la missione del territorio nel medio e lungo periodo.

Non ignoriamo il fatto che la scelta di Terna porterà a possibili ripercussioni, sia economiche che sulla stessa organizzazione del lavoro del CIP, così come, precedentemente, è accaduto per la chiusura di altri consediati.

Ad ogni chiusura ha sempre corrisposto un processo interno che, attraverso dure riorganizzazioni aziendali, ha permesso al Cip di sostenersi fino ai giorni nostri.

Provvedimenti che, (come quello della decurtazione del 10% dello stipendio) in ogni caso abbiamo compreso responsabilmente, poiché era in gioco la stessa sostenibilità dell’ente e di conseguenza di tutti i servizi erogati alle aziende. Ed è chiaro che, un ulteriore aggravio della situazione, ci porterebbe a un punto limite.

Non crediamo di esagerare quando diciamo che il rischio serio è, oggi, non solo per noi della probabilità di rimanere senza retribuzione (nella nostra fattispecie non è prevista alcuna forma di salvaguardia retributiva), ma anche per tutto il comparto industriale rimasto, in quanto se la situazione precipitasse si verrebbero a creare i presupposti per non poter più erogare i servizi essenziali (acqua e depurazione) alle aziende del sito.

Una situazione, la nostra, comune ad altri enti consortili isolani, che in un quadro generale regionale ripropone con forza il superamento degli attuali consorzi così come previsto dal disegno di legge regionale di riforma.

Sia in considerazione di quanto detto e vista l’importanza del ruolo del Presidente del Consorzio all’interno di un quadro regionale e nazionale di rappresentanza , sia in considerazione di questo frangente storico, dove sempre meno il nuorese e le sue problematiche trovano gli spazi necessari, ci pare assurdo accettare, per mera dimenticanza politica, il fatto che ancora il CIP non abbia un Presidente che sia legittima espressione del cda.

In ultima analisi, il perdurare o l’aggravio di questa situazione, incide negativamente sia nelle scadenze vicine che in quelle lontane e ripresenta, di fatto, la necessità di trovare celere soluzione al riammodernamento dei servizi industriali (illuminazione, viabilità, linea antincendio, video sorveglianza, banda larga, linea idrica adduzione Benzone Ottana, a tutta una serie di servizi indispensabili per le aziende del contratto d’area e al distretto industriale di Sologo), oltre che alle opere ormai in via di compimento, come l’integrazione AIA e il centro di compostaggio di Prato Sardo.

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