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Macomer. Procedura per le estumulazioni, la questione sbarca in Consiglio: la nota della Opposizioni

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MACOMER. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa a firma dei capigruppo delle Minoranze in Consiglio sul tema delle estumulazioni nel Cimitero del Comune di Macomer: l'argomento sarà trattato e discusso nel corso del prossimo Consiglio Comunale.

Su nostra richiesta, nell’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per venerdì 29 luglio è stato inserito l’esame della procedura di estumulazione avviata con l’ordinanza del sindaco  n. 26 del 2.5.2016, che riguarda circa 700 loculi e che sta suscitando polemiche e malcontento tra le famiglie interessate, soprattutto per la fragilità delle basi giuridiche con cui si sta operando.

Nel corso della conferenza dei Capigruppo, abbiamo innanzitutto chiesto con forza al Sindaco il pieno rispetto del Regolamento comunale di polizia mortuaria, approvato circa due anni fa dal Consiglio comunale, che prevede per le operazioni di estumulazione ordinaria un preavviso minimo di almeno sei mesi, nel corso dei quali deve essere ricompresa il giorno della commemorazione dei Defunti, con la finalità di consentire una doverosa informazione verso i familiari, soprattutto verso coloro che non risiedono più a Macomer e che tradizionalmente nella ricorrenza del 2 novembre rientrano in Città e visitano il cimitero per rendere omaggio ai loro cari.

Abbiamo inoltre chiesto al Sindaco di fornire al Consiglio comunale il quadro esatto delle deliberazioni consiliari o di Giunta che nel corso dei decenni hanno disciplinato la assegnazione  dei loculi, perché si possa chiarire se  molte delle concessioni rilasciate in passato – soprattutto quelle relative al periodo 1930/ 1970 -  non siano da considerarsi rilasciate in forma perpetua e quindi non soggette né a scadenza, né a rinnovo a titolo oneroso.  Tale tesi è peraltro fortemente avvalorata dal fatto che mai in passato il Comune ha chiesto il rinnovo di tali concessioni, né alla loro presunta scadenza e neppure nella circostanza – molto frequente - di riutilizzo dei loculi per la tumulazione di altri congiunti. A titolo esemplificativo, nel caso di un loculo assegnato nel 1940, se si fosse trattato di una concessione a scadenza anche  trentennale, il Comune ne avrebbe dovuto pretendere il rinnovo ben due volte nel 1970 e poi nel 2000. Il fatto che ciò non sia avvenuto rende molto più plausibile il fatto che in realtà si sia trattato di una concessione rilasciata in forma perpetua, per cui non appare sostenibile da nessun punto di vista la pretesa del Comune di assoggettare oggi a rinnovo tali concessioni. In ogni caso, è compito del Comune di documentare le caratteristiche della concessione, non potendosi pretendere che siano i familiari ad esibire ricevute o contratti rilasciati più di sessanta anni fa ai loro congiunti non più in vita.

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