Nel rispondere in modo poco convincente al recente documento del FORUM PER LA RINASCITA DI MACOMER sulle gravi carenze nel funzionamento dell’impianto di illuminazione pubblica, Il neo assessore Manus mi chiede delucidazioni sulle cause dell’inefficienza dell’impianto di illuminazione pubblica. Sono ben lieto di fornirgliele, citando dati concreti ed elementi oggettivi, che smentiscono le sue affermazioni abbastanza campate in aria. Poiché egli esercita a tempo pieno il mandato di assessore percependo la relativa indennità, mi permetterà di rilevare che avrebbe dovuto documentarsi meglio, prima di avventurarsi in valutazioni – come quelle sulla GST - che tra l’altro riguardano un periodo in cui egli ancora portava i calzoncini corti. Se l’avesse fatto, avrebbe quanto meno evitato di fare affermazioni non rispondenti al vero. Infatti, per la selezione del partner privato della società mista cui affidare i servizi, il Comune effettuò una regolare gara d’appalto in ambito europeo.
Una premessa: MAI IN PASSATO L’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA SI E’ TROVATO NELLE CONDIZIONI DISASTROSE IN CUI VERSA OGGI; mai si era assistito alla “potatura dei pali” alla base; punti luce spenti da mesi anche nelle vie più centrali; pali caduti ed abbandonati per lungo tempo sui marciapiedi. Tutto questo mentre vige e viene applicata nell’aliquota massima consentita dalla legge, la TASI – Tassa sui Servizi Indivisibili – una vera e propria ”tassa di scopo” appositamente istituita nel 2014 proprio per garantire ai Comuni le risorse per le manutenzioni degli impianti; risorse che evidentemente a Macomer vengono utilizzate per altre finalità.
All’origine di questa situazione c’è l’incapacità gestionale e programmatica dell’attuale Giunta che cerca comodi alibi per le proprie evidenti e documentate responsabilità, tuffandosi in modo spericolato nel passato, tra l’altro attribuendosi meriti che non ha. Ho già chiarito all’assessore Manus - beccato mentre si appiccicava abusivamente le medaglie per l’installazione dei pali con tecnologia LED nelle vie interessate al Contratto di Quartiere - che tale opera è stata programmata e finanziata dalle precedenti amministrazioni negli anni 2004 e seguenti. Non bastasse questa sua gaffe, egli nel suo ultimo intervento insiste con l’attribuzione all’attuale Giunta anche del merito di “aver installato 400 corpi illuminanti a basso consumo”. Si tratta anche in questo caso di una solenne balla: questo progetto risale all’anno 2007 – Sindaco Mura, Assessore Rubattu – come dimostra inequivocabilmente il contratto firmato in data 21.4.2008 con la società ELIGENT per l’installazione di 2300 dispositivi dibawatt e 1360 lampade al sodio. Di questi due importanti interventi infrastrutturali, programmati e finanziati dalle precedenti amministrazioni, l’attuale Giunta si è occupata solo nella fase attuativa finale. Credo che sarebbe stato lecito aspettarsi dal neo assessore una maggiore onestà intellettuale nel riferire i fatti.
L’assessore Manus sostiene che i problemi dell’impianto di illuminazione hanno origine nella GST. E’ VERO ESATTAMENTE IL CONTRARIO: ESSI NASCONO PROPRIO CON LA SCIAGURATA DECISIONE DELLA GIUNTA SUCCU -. ADOTTATA IN DATA 18.7.2013 – DI REVOCARE ALLA GST L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO, PER DI PIU’ SENZA AVER PREDISPOSTO UNA VALIDA SOLUZIONE ALTERNATIVA. Per chiarire meglio, entriamo nel dettaglio. La GST curava la manutenzione dell’illuminazione pubblica, dei semafori e degli impianti di riscaldamento, utilizzando a tempo pieno tre operai residenti a Macomer, provenienti dalla ex Metallurgica del Tirso e stabilizzati nella società mista in applicazione delle direttive della Regione Sardegna che tra l’altro ha dato al Comune appositi contributi in conto occupazione, oltre alle risorse necessarie per sottoscrivere la propria quota di capitale della società mista. Capitale che è rimasto integro fino al 2008, ma che è stato azzerato dalle dissennate gestioni successive, fino a rendere obbligatorio lo scioglimento della società stessa.
I tre dipendenti delle GST che curavano le manutenzioni, erano in grado di garantire la tempestività e la continuità degli interventi anche 24 ore su 24, fondamentali per tale tipo di impianti ed i benefici per la comunità sono stati notevoli. Al contrario, è stata la decisione della Giunta Succu di togliere alla GST tali manutenzioni ad avere conseguenze disastrose. Innanzitutto ha causato il licenziamento di tre operai, fortunatamente poi annullato dalla Magistratura non perché privo di giustificato motivo, ma principalmente perché adottato dall’ amministratore delegato della GST e non dal presidente o dal Consiglio di amministrazione, all’epoca dimissionari. In secondo luogo, ne è derivato un evidente scadimento e precarizzazione delle manutenzioni, altro che ”recuperare sul piano della qualità delle manutenzioni affidandoci al mercato”, come favoleggia l’Assessore. Infatti la Giunta Succu ha revocato l’appalto alla GST solo per tagliare le spese, senza preoccuparsi minimamente di come garantire i servizi quantomeno allo stesso livello di prestazioni. Cacciata la GST, il servizio di manutenzione dell’impianto elettrico è stato assegnato ad una ditta privata senza gara pubblica ed in forma precaria con contratti bimestrali, con un compenso ridicolo di 2.800 euro al mese IVA inclusa, chiaramente insufficiente a garantire perfino gli interventi ordinari. Si è andati avanti in questo modo per oltre un anno e mezzo (esattamente dal 1.9.2013 fino al 30.4.2015). Infatti la procedura di gara per l’affidamento delle manutenzioni è stata avviata solo nel mese di marzo 2014 , concludendola con molta calma solo l’anno successivo. Per effetto di tale appalto, dal 1 maggio 2015 le manutenzioni sono state affidate per un importo annuo di €. 36.931 ad una ditta di Suni che ha offerto un ribasso del 40%, il cui contratto è già scaduto dal 30.4.2016 ed anch’esso è ancora in regime di proroga. Infatti, solo con delibera adottata il 2.12 2016 – alla faccia dell’efficienza e trasparenza della gestione anche del nuovo assessore – la giunta comunale ha fissato i nuovi indirizzi per l’affidamento, fissando un importo a base d’asta più adeguato di 52.000 euro annui, ma sempre palesemente insufficiente. Ovvio che con queste folli modalità di gestione – senza fondi adeguati, al massimo ribasso e con continue proroghe – qualsiasi impianto va in malora. E’ esattamente ciò che è successo a Macomer e la Giunta Succu ne è interamente responsabile.