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Mostra del Libro, le Minoranze: "un'iniziativa ormai declassata ad evento localistico e di parte"

La nota stampa a firma delle Minoranze del Consiglio Comunale di Macomer

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Nei giorni scorsi  si è tenuta a Macomer la sedicesima Mostra del Libro, un’edizione che  passerà agli annali come una delle più rabberciate della sua storia. Vale la pena ricordare che la Mostra  nacque a Macomer grazie all’intuizione ed all’impegno dell’Amministrazione allora in carica che seppe recepire e dare una prospettiva alle proposte provenienti dai soggetti che a livello territoriale operavano nella promozione culturale. Con le edizioni succedutesi nel corso degli anni, la Mostra ha saputo acquisire in modo crescente visibilità, consenso e partecipazione, diventando uno dei principali appuntamenti culturali a livello regionale e stimolando la Giunta regionale a sostenerla con risorse finanziarie crescenti.

Purtroppo da  qualche anno è in atto un processo involutivo che ha visto smarrire l’impostazione originaria e si è assistito ad un’assurda contrapposizione  tra l’amministrazione Succu ed i diversi soggetti che hanno svolto in passato un ruolo importante nell’organizzazione dell’evento, sfociata nella clamorosa assenza a questa edizione dell’Associazione Editori Sardi. Una Mostra del Libro senza gli editori è un fatto singolare e contraddittorio e dimostra l’incapacità dell’Giunta comunale di costruire rapporti e sinergie tra associazioni, enti, singoli cittadini, che negli anni a vario titolo sono stati protagonisti  attivi nella Mostra.

Pur dando atto dell’ importanza che questa si sia tenuta, viste le attuali minacce di portarla lontano da Macomer,  ancora una volta come Consiglieri di Minoranza ci troviamo a dover esprimere una valutazione molto critica sull’operato  dell’amministrazione Succu.  Abbiamo infatti assistito ad un edizione sotto tono, a partire dalla sua inaugurazione avvenuta alla presenza di una decina di persone; una Mostra organizzata in brevissimo tempo, senza un adeguato coinvolgimento delle scuole cittadine e del territorio; senza un progetto di marketing e di comunicazione fatto partire per tempo, con la pubblicazione del programma avvenuta con incredibile ritardo; senza che le associazioni siano state stimolate  a partecipare con eventi collaterali.  Ci appaiono pertanto più che giustificate le critiche che da più parti sono giunte negli ultimi anni, per il progressivo scadimento qualitativo e partecipativo di quella che fino a pochi anni fa era una delle iniziative culturali  più qualificanti  a livello regionale ma che ormai è stata declassata – per precipue responsabilità dell’amministrazione comunale – a livello di evento localistico e di parte - quasi una passerella sovranista – allestito con un pressapochismo sconcertante.

  Occorre far recuperare alla Mostra regionale del libro lo spirito e lo slancio originari, restituirle il ruolo di volano culturale ed economico. Tutto ciò richiede una programmazione seria e articolata che abbia come protagonisti un comitato scientifico che lavori tutto l’anno al programma ed all’organizzazione dell’evento, con il più ampio coinvolgimento di tutti i soggetti  interessati nella Città, nel territorio nell’intera Regione. Siamo consapevoli che chi verrà dopo questa Amministrazione dovrà lavorare di buona lena per ricostruire quanto di buono si era ereditato e che negli ultimi anni è stato irresponsabilmente gettato al vento.

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