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CPR a Macomer, arriva la risposta di Riccardo Uda alla Maggioranza: "nel vostro documento riferimenti del miglior azzeccagarbugli. Il Consiglio Comunale è stato esautorato"

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MACOMER. Dopo il comunicato diffuso oggi e firmato dal Gruppo politico di Maggioranza Democrazia e Partecipazione, arriva la risposta del Consigliere di Minoranza ed ex Sindaco del Comune di Macomer Riccardo Uda: la questione è sempre quella dell'apertura del CPR nell'ex Carcere cittadino. 

Di seguito, integralmente, la nota a firma del Consigliere Uda: 

"La maggioranza che sostiene la Giunta comunale di Macomer si è messa a studiare nel fine settimana per rispondere al mio intervento pubblico sul Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) che il sindaco Antonio Succu vorrebbe realizzare a Macomer nel più grande disorientamento di gran pare della comunità.

Il frutto di questa operazione di studio è un logorroico documento pieno zeppo di riferimenti del miglior azzeccagarbugli composto in modo tale che il cittadino comune continui a non capire cosa avverrà in città con l’apertura del CPR e per rassicurare la comunità sull’assenza di qualsiasi rischio ad essa legata.

Nella sostanza solo gli addetti ai lavori possono seguire la cervellotica ricostruzione normativa che il gruppo “Democrazia e partecipazione” dedica a un tema così delicato rispetto al quale il danno nei confronti della città è ormai già fatto e difficilmente sanabile.

Di fatto, nonostante i tentativi di spiegazione, lo stesso intervento della maggioranza, conferma in pieno le mie considerazioni dell’altro giorno che così si possono sintetizzare: gli ospiti del CPR di Macomer non saranno detenuti e in quanto tali potranno liberamente allontanarsi dalla struttura senza per questo commettere alcun reato. Non aggiungo ulteriori riflessioni nel merito della questione se non consigliare agli esponenti della maggioranza di mtt(ersi d’accordo col proprio sindaco prima di tornare sull’argomento.

Nello stesso momento in cui infatti elaboravano questa loro considerazione il primo cittadino di Macomer così si esprimeva, giovedì scorso, su un quotidiano del nuorese: “non ci sono le informazioni necessarie per poter parlare del CPR in modo esaustivo”.

Ancora oggi, insomma, il sindaco Antonio Succu sostiene di non poter chiarire la situazione dopo aver comunque imposto alla città una scelta che peserà sulla comunità e su chi la amministrerà nel prossimo futuro. E’ chiaro a tutt il corto circuito in cui la Giunta è caduta.

Mi sono trovato mio malgrado costretto nei giorni scorsi e con queste righe a intervenire sulla questione CPR a causa della disinformazione con cui la questione è stata trattata. E’ infatti surreale che questo delicato dibattito si stia svolgendo sulle pagine dei giornali e non nelle sedi istituzionali preposte e nella città.

E’ questo il frutto di una scelta consapevole e irresponsabile del sindaco, della sua Giunta e della sua maggioranza che su un tema così delicato hanno voluto esautorare il Consiglio comunale e le sue prerogative per gestire l’intera vicenda come fosse una cosa privata.

Sulla questione gli esponenti delle minoranze in Consiglio comunale e un Comitato cittadino hanno chiesto la possibilità di indire un referendum perché sia la cittadinanza ad esprimersi. Colpisce che chi inneggia all’autodeterminazione del popolo catalano con un trasporto apparso ai più quanto meno sproporzionato, per decidere se nella propria comunità si possa conoscere il parere dei propri cittadini, debba chiedere il permesso al Prefetto o al Ministero dell’Interno. Una bella contraddizione che chiarisce la coerenza di chi ci amministra.

E’ questa l’ultima volta che intervengo sulla questione CPR attraverso il dibattito sui giornali riservandomi di farlo nella sede del Consiglio comunale per interrompere questo chiacchiericcio che, piuttosto che chiarire la situazione ai cittadini, rischia di creare ulteriori confusioni e paure. Confusioni e paure ingenerate dal modo superficiale e inadeguato in cui la maggioranza che guida il Comune ha gestito l’intera vicenda. Anche con questo ultimo loro documento che appare fuori tempo, fuori tema e di conseguenza fuori luogo". 

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