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Il Cpr delle polemiche. Congiu risponde alle Minoranze: "sconfessati dal Ministro, la buttano sui diritti umani ..."

Il capogruppo Gianfranco Congiu risponde ai Consiglieri di Minoranza

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Capisco la delusione della opposizione consiliare.

Dopo essere uscita con le ossa rotte dalla vicenda CPR ed essere stati così clamorosamente sconfessati dal ministro Minniti in persona, tentano di ritornare in sella aggrappandosi come meglio possono alla criniera di un cavallo di battaglia dal quale sono stati appena disarcionati.

Quella opposizione che sino a qualche giorno fa andava ripetendo che dal carcere si poteva uscire liberamente?

Quella opposizione che andava in giro ad alimentare le paure più istintive con frasi del tipo “ce li ritroveremo in giro e sotto casa?”.

Il ministro Minniti è stato chiarissimo e lapidario: dal carcere non si potrà uscire e verrà assicurato il controllo esterno da parte delle forze dell’ordine (la cui presenza aumenterà sensibilmente sino al punto di vedere ripristinata la presenza della Guardia di Finanza).

Fine delle polemiche e delle mistificazioni.

E’ difficile riprendersi dopo una botta del genere.

Ma ecco il colpo di genio. Dicono: “si mettono in carcere persone che non hanno commesso nessun reato, chiuse in galera senza che vi siano accordi internazionali”.

Quindi, sconfitti sul piano detentivo (è assodato che dal carcere non si esce), allora la buttano sulla violazione dei diritti umani. Che bel dietrofront!!!

Suvvia decidetevi. Allora il carcere c’è…..e dal carcere quindi non si esce?

Fine della bomba sociale.

Violazioni di diritti?  Non si confondano le idee: in carcere finiscono solo gli immigrati clandestini, coloro che violano le regole di ingresso in un Paese e NON hanno diritto alla protezione umanitaria.

Ma dai. Anche i bambini sanno ormai che il CPR serve come deterrente per la rotta algerina, una rotta clandestina che alimenta un traffico illegale. Nulla a che vedere con i profughi ai quali spetta l’asilo per ragioni umanitarie.

Quella del CPR non è accoglienza“, dice l’opposizione.

E chi ha mai detto che è accoglienza?  Il CPR, dice sempre  il ministro non noi,  è un formidabile deterrente contro l’immigrazione irregolare, che serve a tutti proprio per garantire l’attuazione delle politiche di accoglienza come la rete SPRAR

…In principio si parlava di 80 ospiti, mentre oggi si è arrivati a 200...

Balle: il ministro ha confermato che la capienza del carcere è un dato tecnico dal quale non si sfugge. Conterrà il numero di persone previsto dalla legge e dalle risoluzioni internazionali. Sicurezza delle popolazioni e rispetto della dignità della persona su tutto.

… Antonio Succu ha preso una decisione in maniera autonoma…”, “…non ha neppure informato il suo consiglio di aver candidato Macomer per ospitare il CPR.” 

Falso: il sindaco ha sempre informato con tutti i mezzi consentiti sin dalle prime interlocuzioni e la correttezza della procedura è stata certificata dalle parole di elogio del ministro rispetto allo sforzo e impegno profuso da questa amministrazione locale.

Un durissimo colpo per la minoranza alla quale non rimane che tentare di ripiegare sul  cavallo di battaglia coniato della destra locale  ” …. ha rigettato l’ipotesi del referendum…”.

Beh fa un certo effetto vedere insigni esponenti della sinistra storica macomerese, accucciarsi sotto l’ala protettrice di Gina Falchi.

È il segno dei tempi.

Nel merito della boutade, non ci resta altro che ricordare alla Falchi che  il sindaco ha mantenuto aperta l’opzione del referendum sino a quando Ministero, Prefettura e Regione, non ne hanno certificato la inammissibilità.

Cosa rimane allora dell’avventura mistificatoria e populista contro il CPR?

Nulla, se non  una piroetta finale “… tanto sono promesse fatte da un Ministro in scadenza” .

Che dire!  Chiunque  (a maggior ragione chi ha avuto ruolo istituzionale)  sa che il Patto siglato a Nuoro è vincolante (anche sotto il profilo della continuità amministrativa) al punto che ogni singolo punto è inserito nella Convenzione che disciplinerà le regole per la riapertura del carcere, di imminente sottoscrizione.

Una chiosa finale: ma siamo proprio sicuri che la posizione espressa da Uda sia avvallata da tutta l’opposizione, anche da quella parte espressa dallo stesso partito (PD) del ministro?

Temo sia solo una uscita in solitaria, di pancia, poco riflettuta che ci da’ l’occasione di consolidare un risultato di grande pregio: due anni fa il governo chiudeva un carcere; oggi lo stiamo riaprendo in un quadro di legittimità, di rispetto dei diritti umani, di garanzie per la popolazione assunte ai massimi livelli istituzionali.

Tutto il resto sono chiacchiere.

 

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