Macomer. Il Presidente della Regione Francesco Pigliaru si schiera con la città di Macomer in difesa della sede Inps.
Con una lettera inviata nei giorni scorsi al Comune, Pigliaru, oltre a manifestare la propria solidarietà e vicinanza, ha sottolineato che l'ipotesi di una riorganizzazione delle sedi Inps della Sardegna «si pone in netto contrasto con le iniziative che questa Giunta ha intrapreso per arginare i fenomeni di spopolamento e di marginalizzazione».
La nota del Presidente arriva a seguito della richiesta d'intervento avanzata nelle scorse settimane dal sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu che, attraverso un lettera frutto di una sintesi condivisa tra maggioranza e opposizione cittadina, aveva chiesto ai massimi rappresentanti regionali di farsi carico del problema avviando un dialogo a livello governativo e ministeriale per chiedere la rimodulazione di un piano nazionale che, calato dall'alto, non pesa e non valuta adeguatamente le specificità di un'isola caratterizzata da un forte squilibrio abitativo tra le diverse zone e già segnata da uno spopolamento inarrestabile.
La presa di posizione del Presidente della Regione non si esaurisce con un semplice attestato di solidarietà : il Presidente ha preso carta e penna e ha scritto allo stesso Istituto Nazionale per manifestare la sua più ferma contrarietà alle ipotesi di riorganizzazione e per chiedere il riesame dei piani di ridimensionamento per alcune sedi Inps della Sardegna «alla luce di alcune caratteristiche geografiche e socio-economiche peculiari dell’Isola, che non consentono semplificazioni o tagli lineari».
Il fronte in difesa della sede macomerese si arricchisce dunque di una posizione importante, dopo che anche a livello comunale si era riusciti a superare le storiche divisioni politiche per opporsi in maniera compatta ed unitaria all'applicazione del piano nazionale che, senza troppi giri di parole, spoglierebbe Macomer dell'ennesimo servizio per i cittadini e segnerebbe un punto a favore del progressivo disimpegno dello Stato dal territorio.
Il rischio della chiusura della sede macomerese dell'Inps è indiscutibilmente reale, perché se non vi sarà una rimodulazione del piano nazionale che tenga conto delle specificità territoriali, i numeri per salvare il presidio cittadino non ci sono. Il piano di razionalizzazione della spesa infatti individua come improduttive, e quindi da chiudere, tutte quelle agenzie con un bacino di utenza inferiore a 60 mila abitanti: per fare una proporzione, la sub-regione del Marghine, che comprende 10 Comuni, ha una popolazione complessiva che supera di poco le 20 mila unità .
Se non si riuscisse ad evitare la chiusura della sede di Macomer, tutti gli utenti farebbero capo alla sede di Nuoro. L'istituto previdenziale, oltre ad occuparsi di pensioni, disoccupazioni e ammortizzatori sociali in genere, è dal 2018 l'ente che si occuperà del REI, il reddito di inclusione sociale.