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Macomer. "La lotta alle discariche abusive va fatta non con le chiacchiere, ma con i fatti concreti": l'intervento del Forum per la rinascita

Il Forum per la Rinascita di Macomer interviene sulla questione sempre attuale dell'abbandono sconsiderato dei rifiuti

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MACOMER. Il rinvenimento di nuove discariche di rifiuti nel Monte di S.Antonio, che si aggiungono a quelle purtroppo presenti nelle aree periferiche e nelle cunette delle zone industriali e della viabilità rurale, ripropone l’esigenza di contrastare con durezza queste intollerabili manifestazioni di inciviltà che a nostro avviso l’amministrazione comunale non affronta in modo adeguato, né sul piano della repressione, né su quello dell’organizzazione dei servizi ambientali.

Il sistema più efficace per individuare coloro che abbandonano irresponsabilmente i rifiuti, è costituito dalla installazione di piccole telecamere nascoste – le cosiddette foto trappole – nei luoghi abitualmente più utilizzati per questi comportamenti incivili. I Comuni che hanno adottato questo sistema hanno ottenuto riscontri immediati, in quanto basta scoprire anche un solo responsabile e sanzionarlo adeguatamente, per avere un effetto dissuasivo generale. A Macomer si parla da anni di utilizzo delle foto trappole, con ripetuti annunci sulla stampa della loro installazione, ma senza risultati concreti, tanto da far pensare che sia trattato  solo di annunci propagandistici. Tre mesi fa, abbiamo chiesto di fare chiarezza su questo aspetto nel denunciare una discarica abusiva presente  addirittura a ridosso dei cancelli dell’Ecocentro: la mancata risposta da parte della giunta comunale costituisce un’implicita conferma dei ns. dubbi.

 Nel frattempo hanno perso frequenza ed efficacia anche i controlli sulle periferie e sulle aree industriali  da parte della Polizia Locale, ormai ridotta al lumicino dalla mancata reintegrazione dell’organico e dal trasferimento delle competenze all’Unione dei Comuni.

E’ altresì evidente che la puntuale applicazione del contratto di servizio per la raccolta dei rifiuti renderebbe più difficile la vita per coloro che non rispettano le regole ed agevolerebbe i cittadini virtuosi. Il capitolato infatti - attraverso la lettura dei codici a barre o dei sensori presenti sui contenitori assegnati ad ogni famiglia - consente di individuare e sanzionare chi non effettua la raccolta differenziata, rendendo molto più efficaci e mirati i controlli. Non a caso i Comuni che adottano tale sistema, raggiungono anche il 90% di raccolta differenziata, con notevoli benefici in termini di tariffe.

A Macomer la lettura dei codici identificativi dei contenitori ancora oggi non viene effettuata, nonostante  il contratto di servizio né disponesse l’operatività dal gennaio 2016, col risultato di avere ancora oggi percentuali di raccolta che non consentono di accedere alla premialità prevista dalla Regione per i Comuni virtuosi. Gli unici a trarne vantaggio da tale situazione, assurdamente tollerata dalla Giunta Succu - sono la CICLAT che risparmia sui costi della raccolta e coloro che disperdono abusivamente i rifiuti nell’ambiente, facendola franca.

Un discorso analogo vale per l’Ecocentro, il cui funzionamento è essenziale per il corretto conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. Il contratto ne prevede l’apertura per 10 ore al giorno, mentre in realtà esso rimane aperto soltanto per 6 ore, creando disagi e file d’attesa per gli utenti, col rischio che le persone meno responsabili optino per forme più sbrigative di smaltimento. Anche in questo caso, l’unica a guadagnarci e la CICLAT col risparmio sulla manodopera che in base ai ns. calcoli superano abbondantemente i centomila euro da quando tale società gestisce l’appalto.

E’ il caso di ricordare ancora una volta alla Giunta comunale che pagare ad un appaltatore dei servizi che non vengono effettuati, costituisce un evidente danno erariale, oltre che un imbroglio ai danni dei contribuenti.  Auspichiamo che il Consiglio comunale effettui un esame accurato di tali inadempienze, ponendo rimedio ad una situazione insostenibile che penalizza i cittadini e danneggia l’ambiente.

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