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Badde Salighes: la Perla del Marghine chiusa in un Cassetto

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BADDE SALIGHES. C'è un Cassetto Chiuso tra le suggestive località della Catena del Marghine.

Qualcuno nasconde la chiave e forse non sa che l'anima luminosa della preziosa Perla custodita al suo interno potrebbe morire.

É Badde Salighes, luogo dell'Anima e della Storia, sito dal fascino indiscusso che rimanda gli echi dello sviluppo pionieristico ad opera di Benjamin Piercy, l'Ingegnere Britannico incaricato di costruire le Ferrovie in Sardegna che diede vita, alla fine dell'Ottocento, proprio nel territorio del Marghine, ad una azienda agricola all'avanguardia che divenne ben presto un borgo praticamente autonomo lanciato verso il progresso.

Di quel sogno rimane oggi la Villa stile inglese, restaurata qualche anno fa, e l'inestimabile patrimonio botanico di un parco dalla ricchezza e varietà unica in Sardegna.

E poi il piccolo borgo, con le sue casette ordinate e curatissime che un tempo furono le abitazioni dei lavoratori dell'azienda, oggi vanto e rifugio privilegiato dei privati che le hanno acquistate e che ora, costituitisi in Associazione ( l'Associazione Badde Salighes Borgo Autentico di Sardegna appunto), tentano di sopperire alle mancanze della gestione pubblica ed esercitare una necessaria “pressione” affinché quel luogo incantato possa splendere di tutta la sua bellezza.

E poi c'è l'ex Caserma dei Carabinieri a Cavallo con annessa Scuderia, trasformata negli anni 80 in un bar-ristorante e attualmente dotato anche di una decina di stanze per soggiornarvi: una struttura ricettiva strategica, a due passi da Villa Piercy, chiusa ormai da anni e che rappresenta l'apice della carenza inqualificabile di servizi adeguati per una meta turistica come Badde Salighes.

E poi ancora gli ex Pollai, dietro il “Tunnel dell'Amore”, all'interno del Giardino della Villa, divenuti anch'essi graziose abitazioni private: su tutte però, spicca quella di proprietà dell'Unione dei Comuni del Marghine, abbandonata a se stessa e con parte del tetto crollato .

E ancora, il giardino di fronte alla Villa: erbacce e sporcizia ovunque ad accogliere i tantissimi visitatori che, nonostante tutto, non rinunciano ad una tappa al parco e alla Visita dentro la stessa Villa, guidati dall'esperienza delle ragazze della Coop PassiFlora, che operano nel sito gestendo anche la Xiloteca.

 

Luogo di contraddizioni Badde Salighes: una ricchezza inestimabile che potrebbe essere, con un adeguato progetto di sviluppo, la base su cui costruire quella economia locale che connette in modo efficace i cardini dell'offerta di Servizi Turistici di qualità ( ospitalità, escursioni a piedi e in Fuoristrada, passeggiate a cavallo, visite guidate, educazione ambientale, centri benessere, intrattenimento, ecc. ), l'Agroalimentare e il patrimonio Archeologico e Culturale del territorio.

Se ne parla da decenni, ma siamo ancora qua: a Badde Salighes non si può prendere neppure un caffè o acquistare una bottiglietta d'acqua, figuriamoci mangiare, dormire o sostarvi per qualche giorno.

Quando si arriva alla Villa, a colpire è il cartello segnaletico dei lavori in corso, il giardino abbandonato a se stesso, la sporcizia e un pannello a ricordare come dovrebbe essere quella porta d'ingresso al mondo dei Piercy: un'immagine che sembra posta lì a denunciare tutto ciò che non è stato fatto ( in alto, si possono vedere le foto nel dettaglio).

 

Eppure qualcosa si muove, ma con i tempi dilatati che sembrano essere la pena inflitta a questo luogo impregnato e saturo di bellezza, storia e vicende umane:

  • finalmente è stata rifatta la strada (anche se non ancora ultimata del tutto) che collega il borgo alla Provinciale 17 direzione Bolotana;

  • è in fase di ultimazione una Convenzione tra l'Unione dei Comuni del Marghine e l'Associazione Badde Salighes per la concessione della Casa abbandonata di proprietà dell'Unione, che potrebbe diventare, dopo i necessari interventi di ripristino, una postazione di riferimento e un punto di ritrovo per l'Associazione, che sta svolgendo da tempo una serie di interventi di pulizia e manutenzione a titolo volontario;

  • i lavori nel giardino della Villa, già appaltati e che dovevano essere ultimati entro il Febbraio di quest'anno, sono stati interrotti ( questo ci ha spiegato il responsabile, l'Ing. Cuscusa, che abbiamo raggiunto telefonicamente ) in attesa che si realizzino le recinzioni a protezione dello stesso giardino, nel quale poi dovrà essere eseguita una piantumazione di essenze floristiche e arboree; lavori che dovrebbero iniziare proprio questa settimana ed essere ultimati entro i prossimi 120 giorni.

 

Insomma, ciò che manca è da costruire, ma ciò che c'è (e non è poco) è da sfruttare: sarebbe urgente ritrovare la Chiave, aprire il Cassetto e ridare valore e prospettiva a lungo termine ad una Perla che per troppo tempo è stata privata della sua luminosità naturale.

Per farlo non può bastare la politica. Sono necessari probabilmente i progetti di chi nel territorio vuole credere, le professionalità e i sogni dei tanti giovani e meno giovani che vorrebbero creare e non subire lo sviluppo, gli investimenti ovviamente ma anche fantasia, visione e, perché no, un pizzico di sana follia, in un contesto di collaborazione vera tra i diversi attori del territorio, per dare quella spinta decisiva verso la nascita di un circuito economico basato sulle proprie risorse.

Ad oggi, niente di tutto questo s'intravvede all'orizzonte.

Per concludere e lasciare aperta una finestra di riflessione, ricordiamo che a pochi km di distanza da Badde Salighes, a Ortachis, sempre in territorio di Bolotana, esiste un'altra struttura chiusa ed inutilizzata.

Proseguendo sulla provinciale 17 in Direzione Bolotana, troviamo ancora un'altra struttura abbandonata: l'ex Colonia di Monte Senzelo.

 

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