Un decano del concorso, già plurivincitore negli anni scorsi, Salvatore Murgia di Macomer. Un esordiente, benchè notissimo per gli innumerevoli successi conseguiti in tutta la Sardegna, Gian Gavino Vasco di Bortigali. Sono loro i trionfatori del concorso di poesia  “ Ottavas currende” di Benetutti giunto alla sua X edizione.
A tracciare un bilancio sono stati il Presidente della giuria Antonio Canalis, ed il giovane Segretario Salvatore Murineddu, che, nei loro interventi, hanno messo in rilievo la soddisfazione per la costante crescita qualitativa del concorso. L’unico in Sardegna a proporre un confronto tra coppie di poeti che si affrontano argomentando in ottavas i temi proposti dagli organizzatori, proprio sulla falsariga di quanto accade in piazza nella poesia a bolu. I temi su cui si sono cimentati i poeti impegnati nella X edizione sono stati “ Modernidade” e “ Traditzione”.
La giuria, presieduta da Antonio Canalis, già segretario del prestigioso “ Premio Ozieri”, e composta da Mario Masala, poeta di Silanus, Antonio Maria Pinna, poeta di Pozzomaggiore, Michele Pio Ledda, scrittore di Benetutti, ha attribuito il primo premio alla coppia del Marghine Murgia-Vasco. La seconda piazza è stata assegnata ad una coppia barbaricina, Giovanni Pira di Orgosolo, distintosi per l’ironia dei versi, e Salvatore Ladu di Mamoiada. Al terzo posto Domenico Angelo Fadda di Thiesi e Sandro Biccai di Sindia. Tra le menzioni da segnalare quella attribuita ad Augusto Piras di Suni e Gigi Piu di Sindia.
Ottima impressione hanno suscitato, inoltre, le poesie fuori concorso composte dai ragazzi della terza media di Benetutti.
Nel corso della cerimonia di premiazione è intervenuta la dottoressa Maria Antonietta Piga, direttrice dell’Ufficio Provinciale della Lingua sarda di Nuoro, che si è soffermata sull’attuale situazione del sardo e sulle sue prospettive future, anche alla luce delle polemiche scatenatesi di recente sulla cd lingua sarda comune.
La giornata si è conclusa in bellezza con alcuni dei poeti premiati impegnati, come d’obbligo in questi casi, ad improvvisare una serie di belle ottavas.