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Ottana Polimeri. La Chimica che non c'è: impianti fermi e operai in cassa. L'essenzialità per chi?

Firmata la proroga per 8 settimane di cassa integrazione

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OTTANA. L'intero stabilimento di Ottana Polimeri è in cassa integrazione.
Nella giornata di Mercoledì 3 Settembre i Sindacati hanno firmato un accordo che prevede la proroga per 8 settimane di cassa integrazione ordinaria.
Gli operai interessati alla misura passano da 83 a 88: tutto lo stabilimento.
La produzione del Pet, la plastica utilizzata per le bottiglie, è dunque ferma.
Della situazione di stallo e dell'assenza di prospettive concrete per l'ultimo pezzo di chimica rimasto sul territorio ci eravamo già occupati nel mese di Luglio, quando gli operai di Paolo Clivati avevano dichiarato lo stato di agitazione ( leggi l'articolo ), incomprensibilmente ritirato e smentito poi nei giorni successivi per lasciare spazio ad un assordante e poco consolante silenzio.
Nessuna iniziativa sindacale, come pure era stato promesso agli operai, nessun incontro con l'Assessore all'Industria, nessuna trattativa con Indorama.
  I lavoratori del  reparto PACT fanno Cassa Integrazione in maniera alternata da più di 1 anno, mentre quelli del reparto POLY da Febbraio.
Un problema di mercato si era detto.
Sul tavolo non pare esservi nessun piano industriale degno di nota che possa far pensare ad una rinascita, ad un rilancio industriale serio, ad un futuro di lavoro e sviluppo.
Con questo quadro desolante, che rappresenta plasticamente il fallimento di una intera classe  politica, sindacale ed imprenditoriale, ci si presenterà Lunedì 8 Settembre a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico per tentare di ottenere la proroga al Regime di Essenzialità per la centrale di Ottana Energia di Paolo Clivati per il 2015.
Una regime che garantirebbe di vendere a Terna l'energia prodotta a prezzi fuori dal mercato, fino a 4 volte più elevati.
Le diverse rappresentanze del territorio  cercheranno di  portare a casa un risultato per nulla scontato,  in quanto dimostrare che la Centrale è essenziale per un polo industriale praticamente dismesso, per una produzione Chimica ferma e di cui non si prospetta, a prescindere dall'esito dell'incontro, una ripartenza, non sarà una passeggiata.
Se basterà il riavvio temporaneo del reparto Poly dell'Ottana Polimeri, giustificato da una commessa da 4.000 tonnellate, da realizzarsi in 20 giorni di lavoro, di cui 15 già effettuati casualmente proprio a ridosso del deciso vertice romano, per convincere il Ministero della essenzialità di una centrale termoelettrica nella desolata Piana di Ottana, lo scopriremo Lunedì.
Per conoscere quale sarà il destino degli operai invece bisognerà attendere che chi di competenza si ricordi della loro esistenza e decida finalmente di rimettere al centro dei piani di sviluppo e di pianificazione del futuro di  un territorio la dignità del lavoro e dell'essere umano. 

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