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Bolotana, Amministrative 2017. Una Comunità da Ricostruire imparando a nuotare : la visione di Annalisa Motzo

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BOLOTANA. “Dobbiamo imparare a nuotare, perché il salvagente potrebbe anche mancare” : è questo il motto di Annalisa Motzo, 52 anni ancora da compiere, imprenditrice con alle spalle un'esperienza lunga due mandati come Presidente del Gal Marghine e ora Candidata alla carica di Sindaco di Bolotana nella sfida elettorale dell'11 Giugno che la vede contrapposta alla Lista “Obiettivo Comune” guidata da Antonella Pisanu.

Sostenuta dai 10 aspiranti alla carica di consigliere ( 5 donne, Michela Becciu, Laura Cosseddu, Rosamaria Fadda, Anna Rita Ortu, Lorena Pintore, e 5 uomini, Giuliano Cabras, Mirko Enne, Giovanni Maria Mura (noto Nanni), Stefano Nieddu ed Emanuele Zara ), Annalisa Motzo ha presentato ieri ufficialmente ai suoi concittadini il progetto di governo della Lista Civica “Bolotana: Comunità che Vorrei”.

Un progetto che parte dall'analisi della situazione attuale di un paese in forte crisi economica e sociale e proietta nel futuro un'immagine di Comunità che, con uno sforzo collettivo ed unanime, si rimette in piedi senza lasciare nessuno indietro.

C'è una Visione certamente nel progetto della Motzo.

Una visione di Comunità che lavora insieme per valorizzare quel “Bene Comune” che è protagonista dell'intero programma, ma anche, al netto dei singoli e mirati interventi individuati come necessari per “rialzarsi”, vi è una visione più generale che sembra disegnare un paese che riscopre la propria ruralità e la interpreta in chiave moderna, ponendola alla base di uno sviluppo possibile tutto da costruire, dal basso ed in rete : una sorta di modello virtuoso nel quale il territorio e le proprie specificità ritornano al centro dell'agenda politica.

Una piccola “rivoluzione” se vogliamo, in un paese che ha legato la sua storia recente, le sue sorti ed il suo destino, sino ad oggi, all'industrializzazione calata dall'alto ed al posto di lavoro in fabbrica, vivendo poi in modo drammatico l'infrangersi di quel “sogno industriale” nella più reale e cruda disoccupazione diffusa o nella prolungata e senza via d'uscita cassa integrazione.

A quel mondo, al quale per decenni Bolotana si è Votata, sembra non voler più guardare invece questa nuova forza politica, che propone un programma che si fonda sulla “micro progettazione diffusain grado di mettersi in Rete per costituire un nuovo modello, lontano dalle ciminiere, e che guarda ai Fondi Europei, ed in particolare a quelli per lo Sviluppo Rurale, per essere realizzato.

Territorio montano e collinare, ambiente, sostenibilità, saperi da riscoprire, imprese da sostenere e altre da far nascere, operatori in rete, cittadinanza attiva, lotta all'emarginazione ed inclusione sociale, cultura del cibo, banca del tempo, attivazione del Nucleo di Protezione Civile e sportello aperto ai cittadini : tutto legato a doppio filo al concetto di Bene Comune e a quello di Comunità, che non può essere solo “la somma di persone e di relazioni” ma che deve andare oltre e costituire “una vita propria”.

La Piana, intesa come Area Industriale, sembra lontana ed evanescente : il tema non compare infatti nel Programma del Gruppo anche se, come è noto, le sue vicende, legate ormai soprattutto alle questioni di inquinamento ambientale e di salute pubblica, incombono ugualmente su Bolotana ( il tema “inquinamento” è stato comunque trattato, nel corso della presentazione di ieri, dalla Candidata Consigliera Anna Rita Ortu, con particolare riferimento alle battaglie portate avanti da ANMIL e AIEA sui Lavoratori ex Esposti Amianto).

Neppure la questione di strettissima attualità come la vicenda dei Rifiuti Radioattivi, giunti nella Discarica Bolotanese poco più di un mese fa, è entrata di dovere tra i temi trattati : irremovibile sulla sua posizione, la Candidata Motzo, interpellata da una cittadina, ha ribadito che, come scritto nero su bianco nel Programma, sui temi di interesse generale, quale è per esempio quello della Salute Pubblica ( ma anche sulla questione Migranti), deve essere l'intera comunità a pronunciarsi e ad indicare una direzione da seguire ai propri rappresentanti.

Anche il gruppo “Bolotana: Comunità che Vorrei sceglie quindi di non esprimersi nel merito sull'arrivo dei Rifiuti contenenti Radio 226 e di non sciogliere quella sorta di “cappa di silenzio” nella quale la politica bolotanese, ad eccezione della voce fuori dal coro di Maria Giovanna Cocco, ha preferito avvolgere il fatto di cronaca.

Per chi volesse approfondire nel dettaglio tutte le proposte programmatiche del gruppo, qui il programma ufficiale depositato presso gli Uffici del Comune.  

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