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La lettera aperta del Sindaco Succu a Gina Falchi sul Tema Migranti : "il vero problema è la Paura del Diverso, ma il buon Cristiano accoglie chi fugge"

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Macomer. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera aperta dal Sindaco di Macomer Antonio Succu in risposta alla nota stampa di Gina Falchi sulla questioni Migranti: 

"Gentile Signora,

io sono un uomo semplice, seguo pochi e lineari concetti. Sono cresciuto in una famiglia Cattolica di lavoratori di campagna, quando posso vado a messa, ascolto volentieri Papa Francesco, che ha rafforzato in me il concetto di solidarietà vera e di attenzione ai più deboli, pur consapevole che è veramente difficile aiutare come si vorrebbe tutti i bisognosi che si incontrano. Sia quelli perseguitati dalla negatività della sorte sia quelli responsabili delle proprie ed altrui disgrazie, ma tutti figli di una Mamma e figli di Dio, anche se di colore diverso. Nonostante questo mi guardo bene dal fregiarmi dello scudo crociato sul petto, quello che mi identificherebbe immediatamente come Cristiano. Ma forse è meglio così, perché sarei un cristiano imperfetto e non sarei certo il migliore fra i cristiani, pur con tutto l'impegno che le forze mi consentono. 

Ed è per questo che non capisco chi si definisce Cristiano ma non opera in maniera conseguente.

Il buon Cristiano accoglie chi fugge dalle disgrazie, aiuta chi ha bisogno, anche correndo il rischio di aiutare il furbo che si nasconde fra i bisognosi, aiuta comunque correndo il rischio di suscitare la gelosia o il sentimento avverso delle persone più vicine e che non ritengono di essere abbastanza sostenute da chi secondo loro potrebbe.

A meno che definendosi crtistiani non si voglia interpretare in chiave moderna il senso delle antiche crociate, cioè di quella serie di guerre combattute tra l'XI e il XIII secolo fra eserciti di regni cristiani cattolici e musulmani. Ma non può essere così, dato che la Chiesa negli ultimi secoli ha fatto grandi passi in avanti e la guerra fra religioni, almeno per quanto ci riguarda, non ha senso di esistere. Se poi è vero come è vero che, come dice il prof Riccardi sul giornale diocesano, il 68% dei migranti è di fede Cristiana, allora cade anche l'ipotesi della contrapposizione religiosa.

Cosa rimane? 

Rimane la paura.

La paura di ognuno di noi. 

La paura del diverso, la paura di veder turbata la nostra tranquillità e serenità, la paura della competizione fra poveri, la paura di utilizzare delle risorse economiche per i "nuovi bisognosi" anziché per i "vecchi  bisognosi" o per i "bisognosi di casa" , anche se così certamente  non sarebbe. Utilizzare questo argomento significa o fare demagogia o approfittare della "non conoscenza" di alcuni. Non si è corretti ne in uno né nell'altro caso.

Vede, non mi disturba affatto la sua opinione, se non nel momento in cui fa leva sulla paura delle persone oppure utilizza argomenti, durante le sue incursioni nel mio profilo Facebook, che nulla hanno a che vedere con la natura del problema, parla di  finanziaria nazionale, di piano casa o del dissesto idrogeologico, tutti problemi su cui ci potremo confrontare, da sardi e non da italianisti, quando vuole, e addirittura facendo quasi intendere e sfiorando il risibile, senza entrare nella polemica di qualche giorno fa fra il Presidente dell'Inps e altri soggetti, che le pensioni sarebbero basse per colpa dei migranti. Non trovo politicamente corretto che si facciano accostamenti fra stanziamenti e destinazione degli stessi senza dirla tutta per intenderci.

Per intenderci, pare fuori di dubbio che l'Italia, con cui la Sardegna ha un rapporto spesso difficile, sia stata lasciata troppo a lungo sola dall'Europa.

E la Sardegna subisce la conseguenza di questo. Se la Sardegna fosse stata una Repubblica Indipendente, si sarebbe certo organizzata meglio, anche con il rapporto con l'Europa, per cui subiamo e cerchiamo di organizzare al meglio il nostro rapporto con lo Stato italiano, che è in difficoltà nel gestire questo fenomeno epocale, e che per quanto mi riguarda è improntato alla lealtà e alla conformità con le mie convinzioni umane. Nella speranza di non essere delusi.

Certo, l'accoglienza è difficile da sostenere, il migrante che assilla la signora al mercato o per strada, ci disturba, ma quando dovesse capitare non bisogna aver remore nel chiamare le forze dell'ordine, che sanno cosa fare.

 I maleducati sono sempre esistiti, ed evidentemente esistono anche in Africa.

Una volta mi è capitato di assistere ad un episodio sgradevole e non ho avuto remore nel chiamare una pattuglia delle forze dell'ordine, che è intervenuta su un comportamento insistente e petulante verso delle Signore passanti; orbene, la pattuglia ha identificato l'individuo, ha accertato che si trattava di persona che abitualmente arrivava da Cagliari in treno per racimolare dei soldi con l'elemosina. Bene, è stato riaccompagnato al primo treno e rispedito al suo luogo di accoglienza. Non mi risulta che sia stato più avvistato a Macomer.

Tornando al problema di partenza, Centri di accoglienza straordinaria (CAS), micro accoglienza diffusa (sprar), Centro di permanenza e rimpatrio (CPR).

Sui CAS, modello ex motel Agip, per intenderci, ci siamo già detti contrari, sulla micro accoglienza diffusa il Consiglio Comunale si è espresso favorevolmente all'unanimità, sul CPR, che personalmente guardo con interesse, deciderà il Consiglio Comunale. 

Vede, ho sempre pensato che la pluralità di pensiero sia un grande valore, ma questo presuppone correttezza ed etica coerente. Non è facile governare e decidere, e chi governa è spesso bersaglio di chi fa a meno dell'onestà intellettuale. Non dico che sia questo il suo caso. Cito un episodio recente, in cui Lei non ha nulla a che vedere,  nel quale un "noto esponente politico locale", senza fare nomi ma facendo intendere tanto, ha scritto "Qualcuno si sta vendendo la città!". Bene, anche questo mi addolora ma non merita risposta per una sostanza che non c'è in un affermazione che vuole solo far male. 

Rispondo solamente dicendo, che  anche nel caso della spinosa questione migranti, come sempre è stato nella mia esperienza amministrativa, non venderò nulla, tantomeno la mia anima rinnegando la mia fede e le mie convinzioni. Non so se quel signore possa fare altrettanto.

Chiusa questa parentesi, spero di aver dato un ulteriore contributo al dibattito politico e la saluto cordialmente".

Antonio Onorato Succu

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