Macomer. Il peso della Bistecca e quello della Cultura

Giulia Serra
19/03/2015
Attualità
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MACOMER. “ Un cinema gestito da cittadini è un'attività commerciale. Mio babbo e mia mamma gestivano una macelleria che è un'attività commerciale. E' uguale. ”

Non è la ricostruzione di una chiacchierata da bar, ma un frammento di una discussione istituzionale estrapolato dal verbale della seduta del Consiglio Comunale di Macomer riunitosi il 20 Febbraio scorso.

L'affermazione è del Consigliere Giovanni Antonio Biccai, ex Assessore alla Cultura, al Turismo e allo Spettacolo del Comune di Macomer.

Il tema trattato è quello previsto al punto 9 all'ordine del giorno del Consiglio : “ Iniziativa del Comune per scongiurare la cessazione delle attività del Cineteatro Costantino”.

La questione in oggetto nasce dal fatto che i proprietari della struttura hanno dichiarato chiaramente di non essere più in grado di  portare avanti l'attività, divenuta insostenibile a fronte di spese di gestione troppo elevate: solo in Tasse al Comune il Costantino paga 13.600 Euro all'anno (IMU, TASI e TARI).

Il Consiglio Comunale è chiamato quindi ad esprimersi. In sintesi, il problema è questo: il Comune di Macomer ha un interesse a tutelare una struttura di valenza storica e culturale? Se si, in che modo e in che forme?

Si apre la discussione in Consiglio.

Il Consigliere Pirisi interviene e mette in campo 3 ipotesi: l'acquisto della struttura, l'affitto o una convenzione da discutere con i proprietari.
Scartate le prime 2, il Consigliere punta sull'ultima soluzione, indicando nella gestione della struttura per un numero eventuale di serate, da dare poi in uso alle diverse associazioni presenti nel territorio come spazio per le manifestazioni e le serate di vario tipo, l'unica via praticabile.
Insomma, raggiungere un accordo con i proprietari che consenta a loro di abbattere gli elevati costi di gestione e al Comune di avere una struttura come il Cineteatro da poter mettere a disposizione per incontri di varia natura.

Un ragionamento che non trova sponda nell'Assessore alle Finanze Congiu, che dice chiaramente “non posso contribuire ad un alleggerimento del volume di entrate delle imposte con una attività di spalmatura sugli altri concittadini.”

Da qui in avanti la discussione “degenera” in polemica (anche sterile a dire il vero) e per chi vuole leggerla integralmente alleghiamo il file del verbale della seduta.

Il Sindaco Succu tenta di riportare la discussione al punto, ma l'intervento del Consigliere Biccai ne individua un altro, evidentemente più pregnante: la macelleria.

Ecco, il Cineteatro Costantino è equiparato ad una qualsiasi altra attività commerciale, anzi nello specifico ad una macelleria.
Spontanea sorge una domanda: ma quanto costerà la Cultura al kg?

Innegabile certo che la dimensione di gravissima crisi economica che attraversa Macomer determini delle priorità, delle urgenze ed anche delle storture, ma forse una Cittadina che continua a perdere pezzi importanti della sua storia potrebbe fermarsi un attimo e provare a riflettere con più calma e serietà. 

Inevitabile è arrivata la risposta dei proprietari della struttura che, in una lettera inviata al Sindaco, definiscono il modo in cui è stato affrontato l'argomento in Consiglio “mortificante, avvilente e quasi offensivo” .

Davvero difficile dar loro torto.

Nella lettera si indica, tra l'altro, un esempio di intervento pubblico messo in atto dal Comune di Firenze, come potrete leggere direttamente nel documento integrale.

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