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Sardegna: l'Isola al servizio della Guerra

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Da alcuni giorni e fino al 6 di Ottobre, il mare della Sardegna è il teatro di "Brillant Mariner 2013”, la guerra simulata della NATO. Un'esercitazione militare che coinvolge 5000 uomini e 25 navi provenienti da Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Turchia.
L'obiettivo dichiarato è quello di addestrare ed integrare le forze che dal 2014 faranno parte della Componente Marittima della Nato Response Force, un dispositivo militare operativo di intervento rapido.
La Sardegna è la regione più militarizzata d'Italia, “ospitando” nel suo territorio il 60% delle aree militari dello Stato Italiano, con ben 35 mila ettari di territorio occupato e vincolato dalle servitù.
Un gravame insopportabile per un'isola, votata allevamento, all'agricoltura e al turismo, dal quale pare davvero difficile liberarsi viste le dichiarazioni di ieri del Capo di Stato Maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli: «I poligoni sardi non si toccano. La Sardegna è essenziale».
Posizioni in linea con quelle del Ministro della Difesa Mario Mauro, che nell'Agosto di quest'anno, visitando l'isola, aveva ribadito il ruolo strategico della Sardegna e la necessità di un potenziamento, e non certo di una riduzione, della presenza militare.
Se a questo si somma la complessa situazione geopolitica, l'instabilità che si registra  nell'area del Mediterraneo e la contingenza siriana, si coglie l'essenza di una occupazione militare incurante dell'avversione dell'opinione pubblica isolana così come dei principi fondamentali della sovranità, della democrazia e del diritto.
Neppure può ignorarsi il fatto che la Procura di Cagliari abbia aperto un'inchiesta per verificare l'impatto delle esercitazioni che si svolgono a Teulada, vista l'incidenza di patologie che colpiscono civili e militari. Binelli Mantelli non appare preoccupato, e afferma: «Abbiamo dato tutti gli elementi necessari alla magistratura per le indagini in atto. Per quanto ci riguarda, noi le bonifiche le facciamo».
Dichiarazioni che susciteranno certamente polemiche e prese di posizione.
Michele Piras, Deputato di SEL e membro della IV Commissione Difesa della Camera, interviene prontamente:
« Il Capo di Stato Maggiore della Difesa Binelli Mantelli dichiara che i poligoni sardi non si toccano. Il Ministro Mauro annuncia un rafforzamento della presenza militare in Sardegna. La Procura intanto trascina finalmente il caso dell'inquinamento ambientale a Teulada in Tribunale.

In tutto ciò è gravissimo e connivente il silenzio del Governo regionale.

Qualcosa non torna e trovo che sia giunta l'ora di fermare una danza perversa che si svolge su una pista di ballo dove si calpestano i sardi e i loro diritti: primo fra tutti il diritto a conoscere la verità.

Perciò chiedo che venga immediatamente convocata la Conferenza nazionale sulle servitù militari e che la Regione sarda torni a rappresentare i diritti dei sardi, non solo gli interessi della Difesa ».
L'auspicio è condiviso.
 

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