Partecipa a IlMarghine.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La Risposta de IlMarghine.net alla nota della Società Ottana Polimeri

Condividi su:

Con la nota comparsa questa mattina nella portineria degli stabilimenti di Ottana Polimeri a firma di Giorgio Asuni, portavoce della Società Ottana Polimeri ( leggi qui), a seguito del nostro articolo pubblicato Lunedì 2 Febbraio ( leggi qui ) nel quale davamo conto delle strategie di businnes 2015 della multinazionale Indorama, la Società Ottana Polimeri smentisce l'intenzione della multinazionale Indorama di abbandonare il sito di Ottana, non trascurando di attaccare il nostro quotidiano sostenendo, tra l'altro, che le nostre conclusioni sarebbero “assolutamente fantasiose e prive di razionalità oggettive”.

Come prima cosa ci preme sottolineare l'infondatezza di certe argomentazioni, che riteniamo oltremodo offensive nei confronti dell'attenzione che da sempre riserviamo alla drammatica situazione nella quale si trovano gli operai dello stabilimento di Paolo Clivati: davvero lontanissima dalle nostre intenzioni l'accusa di “insinuare il seme della discordia” tra i lavoratori, le cui sorti seguiamo con attenzione e anche apprensione da oltre un anno.

Ad altri lasciamo il privilegio di certi comportamenti (guarda il video).

Detto ciò, entriamo nel merito: l'articolo contestato riporta un documento che Indorama rende pubblico attraverso il suo sito ufficiale (vedi documento integrale) e nel quale si riporta espressamente “ Closure of Workington and Ottana”: il termine Closure significa esattamente "chiusura come atto del chiudere o del finire qualcosa, o conclusione o liquidazione”.

L'accostamento con lo stabilimento di  Workington, in Inghilterra, è tra l'altro quantomeno indicativo, visto che quello stabilimento risulta chiuso dal Gennaio del 2014 perché insostenibile sul mercato e che la metà dei 79 lavoratori pare siano stati addirittura aiutati a trovare un nuovo posto di lavoro. 

Sul caso specifico di Ottana invece, segnaliamo che è sotto gli occhi di tutti il fatto che la multinazionale da tempo non risponde agli inviti a partecipare ad un tavolo di confronto, così come è risaputo che l'ultimo rappresentante di Indorama sia andato via da Ottana a fine Novembre.

Ricordiamo tra l'altro l'incursione di circa 40 lavoratori all'interno degli stabilimenti a seguito dell'ipotesi che si stesse togliendo dai reattori del PTA ( Impianto Acido Tereftalico ) il Catalizzatore, composto da carbone e palladio (materiale preziosissimo) fondamentale per la produzione. Catalizzatore che risulterebbe di fatto, secondo alcuni operai, “mancante dall'impianto”.

Purtroppo ci pare che le ragioni oggettive ci siano tutte: ci auguriamo comunque che la nostra ipotesi (visto l'uso della forma ipotetica da noi utilizzata nell'articolo, nonostante la rilevanza del documento in questione ) sia smentita dai fatti OGGETTIVI, ossia dalla NON CHIUSURA  e dal riavvio della produzione di PET e dal ritorno al lavoro degli 88 operai che, fino a prova contraria, sono ancora in presidio permanente nel piazzale antistante gli stabilimenti in attesa di una risposta chiara da parte della Società.

Risposta che ad oggi ancora non risulta.
 

Condividi su:

Seguici su Facebook