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Dimissioni Manconi. Tre Giorni all'Alba

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BOLOTANA. Si avviano alla conclusione i 20 giorni che la legge prevede come periodo di riflessione concesso in caso di dimissioni del Primo Cittadino.
La scadenza è fissata per Giovedì 19 Febbraio, data entro la quale Francesco Manconi, Sindaco dimissionario, dovrà scegliere se confermare o ritirare le annunciate dimissioni, ufficializzate nel corso del Consiglio Comunale appositamente convocato lo scorso 30 Gennaio.
La decisione del Primo Cittadino di Bolotana era arrivata a seguito dell'impossibilità di trovare una soluzione sulla questione TARI, dopo che le bollette esorbitanti, recapitate in particolare alle attività produttive bolotanesi, erano state rimandate al mittente e avevano provocato la inusuale sollevazione dei commercianti.
Il quadro complessivo della situazione politica bolotanese è quantomeno incerto: vi sono però alcuni tasselli che è possibile riordinare, per comprendere almeno i movimenti politici in azione in questo lasso di tempo.

A dichiarare apertamente il proprio sostegno al Sindaco Manconi era stata naturalmente la sua Maggioranza, che in sede di Consiglio, aveva chiesto di rivalutare la scelta delle dimissioni per non lasciare il paese in mano ad un commissario.
Sulla stessa linea anche il Consigliere di opposizione Mario Bussa, che aveva sottolineato come le dimissioni non avrebbero agevolato la risoluzione del problema TARI.
Il Consigliere in quota Zente Noa Tanchis aveva invece chiesto le dimissioni in massa di tutto il Consiglio, per opporsi ad una tassazione ingiusta.
Il Consigliere Saba aveva preferito invece un atteggiamento più sfumato, non esprimendo una posizione sulla questione specifica, ma riportando piuttosto la discussione sul merito del problema tariffe TARI, non risparmiando di sottolineare le responsabilità di mancato controllo di chi di competenza.

In quella stessa sede, Tore Ghisu, in veste di Presidente dell'Unione dei Comuni del Marghine e a nome quindi dei Sindaci del territorio, aveva chiesto a Manconi di restare al suo posto e di proseguire nel suo impegno amministrativo.  
Lo stesso invito era giunto qualche giorno dopo dalla Segreteria Provinciale del PD, seguito poi dal Circolo PD di Bolotana, dal Presidente della Confindustria Bornioli, dalle Segreterie Provinciali di CGIL CISL UIL  e in ultimo, dall'intero Consiglio di Amministrazione del Consorzio Industriale.

Insomma, la richiesta a Francesco Manconi di non dimettersi è giunta praticamente da tutti i soggetti che operano nel territorio del Nuorese.
Una “discesa in campo” che supporta, rafforza e rende plausibile la possibilità effettiva di ritirare le dimissioni e di tornare saldamente alla guida del Comune di Bolotana per il Primo Cittadino.
Se questo dovesse accadere, si potrebbe immaginare anche una sorta di rimpasto di Giunta, che smorzi le tensioni accumulate e che dia il segnale di un passo nuovo nel governo del paese.
Tutte ipotesi ovviamente, perché, come abbiamo detto in premessa, la situazione è incerta e fare previsioni risulta abbastanza complicato.
Nel caso invece il Sindaco Manconi dovesse decidere di confermare le proprie dimissioni, decadrebbe anche il Consiglio Comunale e si aprirebbe la strada al Commissario, il quale avrebbe il compito di guidare l'ente comunale fino a nuove elezioni, da tenersi nella prima data utile.

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