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Il 31 marzo muore la fattura cartacea con la Pubblica Amministrazione: migliaia di imprese nuoresi coinvolte

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L'appuntamento è per il 31 marzo. Da quel giorno la macchina della Pa entrerà nell'era delle fatture elettroniche e potrà emettere, ricevere, trasmettere, gestire, saldare e conservare esclusivamente documenti digitali. La fattura cartacea appartiene al passato. Oltre 40 mila uffici della Pa come come ministeri, agenzie fiscali, Inps, Inail, forze di polizia e forze armate che dallo scorso 6 giugno hanno fatto da apripista alla fatturazione elettronica, si aggiungeranno tutte le amministrazioni territoriali come i comuni.

Saranno tante le imprese della provincia di Nuoro che, avendo rapporti con le pubbliche amministrazioni dovranno adeguarsi totalmente a questa novità.

“Un numero interessante di imprese si è già adeguato a questo nuovo sistema già da 9 giugno dello scorso anno dove era prevista l’emissione della fattura elettroniche per le varie amministrazione centrali, ora che la platea si amplia con tutto il sistema degli enti locali, comuni per primi, diventa una priorità adeguarsi quanto prima.” Dice Gian Luca Deriu, direttore Confcommercio Nuoro.

A fronte di un'innovazione di questa portata, i rischi di tilt sono alti per piccoli fornitori della Pa  “Infatti in questi primi mesi sono emerse diverse criticità come la complessità del sistema e le regole rigide per la predisposizione della fattura, la firma digitale e l'invio – continua Deriu -. E’ evidente che non è adatta per i piccoli commercianti egli esercizi familiari». Un punto cruciale è la conservazione dei documenti digitali. «È un costo in più perle micro aziende che non hanno strutture amministrative interne e si devono rivolgere a terzi”. La Confcommercio ha creato un servizio di assistenza per le imprese che sono coinvolte in questo obbligo, pertanto è sufficiente una telefonata per avere chiarimenti.

Emerge, comunque, il timore che gli enti locali non siano tutti in grado di gestire il flusso dei processi digitali con rischi di ritardi nei pagamenti. Talvolta in associazione sono arrivate segnalazioni di uffici che chiedono la documentazione cartacea perché, per esempio, il campo in cui si indica l'oggetto della prestazione non è abbastanza lungo o perché vecchi decreti prevedono il visto sulla fattura. Insomma speriamo bene!

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