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L'invasione dei cinghiali e i danni alle coltivazioni: ennesimo episodio a Bolotana

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BOLOTANA. Si aggirano indisturbati e in numero sempre crescente. Non solo dominano i territori montani e quelli della piana, ma sempre più spesso raggiungono la periferia del paese alla ricerca di cibo.
Animali per lo più innocui i cinghiali, capaci però di creare gravissimi danni sul territorio: ed è certamente la distruzione delle coltivazioni il tratto più impattante della loro presenza, anche se non  è l'unico.
Di ieri l'ultimo episodio di questo tipo.
A denunciarlo è il titolare di Ozzastrera, azienda punta di diamante nella produzione di olio extravergine di oliva.

Nell'omonima località che designa il marchio di qualità, per l'ennesima volta i cinghiali hanno compiuto la loro opera distruttrice, devastando le diverse produzioni esistenti in loco.
Come ben certificano le foto che seguono, i cinghiali hanno dissotterrato gli impianti di irrigazione e sradicato le diverse piante: compromessa la coltivazione di pomodori (circa 150 piantine),di angurie (circa 50) e meloni.

Il primo assalto si era verificato già nel mese di Agosto: la furia degli animali aveva devastato quasi tutte le piante di angurie con i frutti a metà maturazione e soprattutto non aveva risparmiato le nuove piantine di ulivo, simbolo e cuore pulsante dell'azienda bolotanese.

Un fenomeno che si estende e che pare non trovare argini.
Tantissimi sono i casi di distruzione delle piccole produzioni di orti privati così come dei prati di erbe mediche impiantati dagli allevatori per i capi di bestiame.
Danni talvolta irrisori ma più spesso rilevanti, la cui entità è difficile stabilire con certezza.

Ad incrementare il tutto, i cinghiali svolgono anche un'altra attività: distruggono i muretti di contenimento delle colline, i famosi terrazzamenti, un patrimonio inestimabile, eredità del faticoso lavorio dei contadini bolotanesi: alla spasmodica ricerca dei piccoli animaletti che si annidano sotto le pietre, di cui sono ghiotti, i cinghiali smuovono e smantellano i muri, rendendo tra l'altro instabili e pericolosi alcuni tratti di territorio.

Una situazione che accomuna l'intero territorio del Marghine e, più in generale, l'intera Isola.

A quella che appare come una vera e propria invasione senza confini qualcuno dovrà, prima o poi, cercare di dare una soluzione contenitiva a medio e lungo termine.
Nel breve periodo invece, qualcuno dovrà trovare una risposta alla pertinente domanda che da più parti viene posta: chi pagherà questi danni?

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