BORORE. Sono passati due mesi dalla pubblicazione dell'ormai famoso documento della Provincia di Nuoro col quale l'Ente disponeva una serie di divieti e di limitazioni sull'attività svolta dal Depuratore del Consorzio Industriale di Macomer, dopo che l'Arpas aveva accertato la presenza di Diossine e Furani nelle acque reflue in uscita dall'impianto di Incenerimento della Tossilo S.p.A. e convogliate al Depuratore.
Nonostante la gravità e la portata della vicenda, un silenzio a dir poco assordante da parte delle Istituzioni Locali ne ha quasi attutito gli effetti: nessuna reazione ufficiale da parte degli Amministratori Locali (ad eccezione del Sindaco di Macomer Antonio Succu, che aveva dichiarato a ilmarghine.net di aver fatto richiesta all'Arpas per poter visionare i risultati delle analisi in questione, ma di cui ancora non abbiamo notizie rispetto ad una possibile risposta), nessuna reazione da parte delle Associazioni che sul territorio si occupano da anni di questi temi e disinteressamento persino sul fronte della stampa regionale (solo L'Unione Sarda ha pubblicato la notizia con ampio risalto circa un mese fa).
Nessuna reazione da registrare neppure a seguito della nota ufficiale dell'Arpas di Nuoro che, rispondendo alla nostra domanda specifica, ci aveva informato di non aver mai eseguito analisi per verificare la presenza di Diossina nelle acque in uscita dal Depuratore di Macomer in quanto non previste dalla Legge.
Tutto tace insomma, come se la presenza di Diossina e Furani negli scarichi in uscita dall'impianto di Tossilo fosse una notizia di nessuna rilevanza alla quale non dare troppo peso e come se l'assenza di controlli specifici fosse una prassi consolidata e accettata da tutti.
A spezzare questo inquietante torpore arriva oggi una lettera indirizzata al Commissario Straordinario Ettore Gasperini ( giunto a Borore dopo le dimissioni di Tore Ghisu) e scritta da un gruppo di cittadini di Borore, ovviamente preoccupati “dall'accertata presenza di Diossina” e dai rischi per la salute pubblica che questa comporta.
Di seguito, pubblichiamo integralmente la lettera protocollata questa mattina nel Comune di Borore:
Spett.le Commissario,
con la presente le chiediamo un immediato interessamento sulla vicenda legata al ritrovamento di sostanze altamente pericolose nelle acque, in entrata ed in uscita, dal depuratore consortile di Tossilo e provenienti dall’impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti della Societa’ Tossilo SPA.
Premesso che in relazione alla Determinazione n.1332 del 10 agosto 2015 e successive modifiche e integrazioni, ci preoccupano in particolare i seguenti punti della stessa determina in cui la Provincia di Nuoro dichiara di:
2. non autorizzare il trattamento di rifiuti liquidi presso il depuratore consortile di Macomer;
3. non autorizzare l’utilizzo in agricoltura dei fanghi di depurazione provenienti dall’impianto di depurazione di Macomer;
5. prescrivere l’utilizzo di sistemi assorbenti per sostanze organiche finalizzate al trattamento di sostanze pericolose PCDD e PCDF (forma abbreviata di policlorodibenzo-p-diossine e dibenzo furani) in relazione ai quali dovrà essere data adeguata e tempestiva comunicazione alla provincia e all’ARPAS;
6. prescrivere la verifica tramite autocontrolli della qualità delle acque scaricate come indicato;
8. stabilire a pena di decadenza della presente autorizzazione che il gestore (consorzio per la zona industriale di Macomer) dovrà presentare alla provincia di Nuoro entro 30 giorni dal 10 agosto 2015 regolare e completa istanza di autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di depurazione consortile di Macomer;
9. demandare all’Arpas i controlli dello scarico del rio Orovó (n.b. si fa presente che la determina in oggetto è stata inviata ad una serie di enti ed istituzioni, compreso il Comune di Macomer, e non al Comune di Borore nel cui territorio ricade il bacino idrografico di riferimento);
Tenuto conto che è stata superata la data ultima concessa, con due successive determinazioni dell’11 e del 13 agosto, al Consorzio Industriale di Macomer per la richiesta di autorizzazione integrata ambientale, chiediamo di essere informati sullo stato degli atti data la condizione di allarme destato dall’accertata presenza di diossine.