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Ottana Polimeri. "Clivati compromette l'agibilità delle strutture"

a cura della Redazione
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OTTANA. Danni alle strutture degli impianti di Ottana Polimeri, l'azienda di Paolo Clivati che produceva il PET per le bottiglie di plastica: questa la denuncia dei Lavoratori in Cassa Integrazione. 

Le lesioni riguarderebbero gli uffici e la sala controllo della Poly, che avrebbero dovuto, secondo quanto previsto dagli accordi sottoscritti per la Cassa Integrazione Straordinaria, salvaguardati attraverso anche interventi di manutenzione. 

Un non rispetto dell'accordo, che fa scrivere agli operai ancora in lotta di Ottana Polimeri il seguente documento che pubblichiamo integralmente:

 

" In considerazione dell'accordo allegato sulla CIG STRAORDINARIA tutte le parti (Ottana Polimeri srl,Confindustria e Oo.Ss) concordano quanto segue:

A seguito della CIG straordinaria verrà salvaguardata l'efficienza degli impianti anche con eventuali interventi manutentivi straordinari per poter cogliere tempestivamente l'opportunita' di una ripresa del mercato del PET, pertanto si rende necessario presidiare alcune attivita' aziendali.

Nello specifico si è verificato un grave episodio che evidenzia la palese volontà dell'imprenditore Paolo Clivati di compromettere l'agibilità delle strutture OP, esattamente nel periodo in cui tutti i lavoratori e Oo.Ss sono impegnati nel favorire e sensibilizzare oltre a tutto le varie istituzioni regionali e nazionali per accellerare un tavolo tecnico per il possibile rilancio della filiera del PET e per il proseguo produttivo della centrale termoelettrica.

In esso gli impianti della chimica rappresentano non solo i lavoratori diretti ma tutta la comunità del territorio considerato gli ingenti finanziamenti pubblici dell'accordo sulla chimica del 2003, e allo stesso tempo figurano un'importante opportunità di sviluppo e tenuta economica, sociale e d'impresa dell'intero polo industriale di Ottana.

Noi lavoratori siamo impegnati da due anni in una vertenza che ci vede sempre piu' tesi e nervosi soprattutto per le nostre famiglie, non voremmo che l'azienda abbia deciso di stravolgere il progetto di ristrutturazione aziendale a discapito di una dismissione definitiva".

 

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