Sono comparsi, in diverse occasioni, sulla stampa, solleciti affinché il Commissario straordinario del Comune di Borore assuma urgenti decisioni sul progetto inoltrato da una costituenda società denominata “Aeroclub Sardegna s.r.l.”.
Tale progetto prevede la concessione in comodato d’uso trentennale, a detta società, dell’area dell’ex aeroporto di Borore per la realizzazione di una struttura aeroportuale destinata al raggiungimento degli scopi sociali.
Tale area è attualmente occupata dalla Associazione Ippica San Lussorio che, a seguito di convenzione con il comune e con contributo dello stesso ente, ha realizzato lì un galoppatoio.
L’attuazione del progetto Aeroclub Sardegna s.r.l., quindi, potrà essere avviata solo dopo la costruzione , in altra area, di un nuovo galoppatoio.
Tutto ciò si evince dalla deliberazione del Consiglio Comunale di Borore n. 44 del 27 novembre 2014.
Tale deliberazione, che non porta il visto degli uffici finanziari del Comune e quindi non porta, nelle intenzioni dell’assemblea, obblighi diretti di spesa, fa esplicito riferimento al fatto che la realizzazione del nuovo ippodromo dovrà avvenire a totale cura e spese del Comune e che la stessa struttura debba essere riaffidata alla Associazione Ippica San Lussorio per altri quindici anni.
Le somme necessarie dovrebbero essere reperite all’interno di “possibili” finanziamenti regionali che, ad oggi, il Comune sta cercando di ottenere.
Dopo tale deliberazione di massima nessun atto della Giunta ha provveduto ad intraprendere le azioni necessarie per verificare se il comune sia in possesso di un’area alternativa su cui edificare il nuovo galoppatoio e che tale area sia priva di vincoli.
Non vi sono, inoltre, atti tendenti a concretizzare la progettazione dell’opera, quantificarne la spesa e reperire i relativi finanziamenti.
Non vi è, infine, alcuna analisi del piano industriale presentato dall’ Aeroclub Sardegna s.r.l., né alcun cenno ad atti amministrativi perfezionati per identificare il beneficiario di una concessione trentennale di un bene comunale.
Dopo le note vicende giudiziarie il Comune di Borore si è ritrovato senza gli organi politico amministrativi, senza segretario comunale, senza responsabile dell’ufficio tecnico. Era inoltre scaduto l’incarico del revisore dei conti.
La ricostituzione di un accettabile funzionamento della macchina amministrativa è avvenuto solo a novembre e le priorità, nello smaltire l’arretrato di quattro mesi di blocco amministrativo, sono state quelle che sono sotto gli occhi di tutti: riattivare lo Sportello delle Attività Produttive (SUAP); riattivare le ordinarie manutenzioni e lavori; stipulare e attivare il nuovo contratto per il ritiro dei rifiuti solidi urbani dopo che il Consiglio di Stato aveva posto fine alla lunga vertenza sull'affidamento diretto a suo tempo effettuato; dare corso ai pagamenti dei numerosi creditori che minacciavano ingiunzioni (ed in alcuni casi le hanno attivate), cercando di limitare i danni erariali per i ritardi. Se ne potrebbero citare tante altre. L’emergenza non è certo terminata.
Attualmente assorbono la struttura comunale (solo per citare alcuni esempi): la riattivazione dei cantieri; la rendicontazione alla Regione delle spese già effettuate per ottenere i saldi dei finanziamenti; l’attivazione dei finanziamenti assegnati per evitare il “definanziamento” che comporterebbe perdite di somme al Comune e, in definitiva, alla popolazione; l’attivazione delle procedure per il pagamento delle indennità di esproprio ferme da anni.
Tutte queste ed altre azioni che ogni giorno vengono affrontate, sono possibili solo grazie allo sforzo costante dei dipendenti del comune di cui non posso che lodare il senso di responsabilità e di appartenenza.
Debbo anche ringraziare l’Autorità Giudiziaria che, comprendendo ed agevolando il nostro sforzo di riattivare gli iter amministrativi, ha sempre, con estrema celerità, consentito l’accesso agli atti sequestrati e risposto ai nostri quesiti.
Per quanto riguarda l’aviosuperficie sono stati ripresi i contatti con l’Associazione Ippica San Lussorio per cercare di concretizzare lo spostamento del galoppatoio e occorre dire che, nonostante la disponibilità apparente, la situazione è molto difficile.
Le azioni successive saranno, nell’ordine:
a) giungere ad un accordo (valido per il comune) con l’Associazione Ippica,
b) identificare una nuova area dove costruire un nuovo galoppatoio, progettarlo, quantificarne la spesa e rendere esigibili i finanziamenti esistenti (a patto che esigibili siano),
c) verificare la legittimità della concessione all’Areoclub Sardegna s.r.l.,
d) studiare il piano industriale della Areoclub Sardegna s.r.l. e verificarne le implicazioni per il comune.
Gli uffici stanno oggi, con le poche risorse che abbiamo, affrontando il primo problema.
Fermo restando che credo che gli uffici comunali abbiano fatto, per questa vicenda, tutto quanto era dovuto, vorrei, in chiusura, fare una considerazione personale: un commissario che destinasse le poche risorse umane comunali a grandi progetti sacrificando le giuste esigenze dell’utenza, dell’erario pubblico, del corretto andamento dell’amministrazione, non risponderebbe, io credo, alle esigenze della Regione (che lo nomina) della popolazione (che comunque ha il diritto di attendersi dal Comune i servizi che debbono essere erogati) dello Stato (che qualunque Pubblico Ufficiale rappresenta).
Io credo che questi “grandi progetti” siano compito degli organismi democraticamente eletti e che nessuna persona ragionevole creda che sia compito di un commissario costruire, a Borore, in pochi mesi, galoppatoi a spese della collettività e darli in gestione per 15 anni e aeroporti e darli in gestione per 30 anni.