Riannodare, attraverso le immagini, i fili della storia, quella del Granaio di Roma trasformato nel Deserto Industriale di Veleni che è oggi la Piana di Ottana-Bolotana: questo è lo spirito che ha guidato la realizzazione del nostro Video che segue, “Industria e Barbarie”.
A scandirne i tempi è una struggente interpretazione di “Sardigna Custa est s'Ora” di Maria Giovanna Cherchi, eccezionalmente accompagnata da Mauro Mulas alle Tastiere e Marcello Mulas alla Chitarra.
Alcune immagini, quelle tratte dal Film Documentario “Chi Fermerà le Nuvole” del 1979, rimandano ad un'epoca di grandi trasformazioni sociali ed economiche, il cui motore è stata la Fabbrica, con tutto il peso delle sue contraddizioni: l'abbandono dei campi, la classe operaia, le lotte per i diritti, il benessere ed un impatto ambientale sottovalutato e schiacciato dal predominio del Lavoro e dall'egemonia del Progresso e della Chimica.
A 30 anni di distanza, nella Piana svuotata di Lavoro e di Senso, un uomo alla guida di un mezzo meccanico abbatte Capannoni in Amianto incurante delle seppur minime misure di sicurezza.
Nel Video Amatoriale del 2010 le prove inconfutabili dello Smaltimento Illecito delle costruzioni realizzate con la Fibra Killer di cui è disseminata l'intera area: le pareti vengono giù e le polveri di Amianto si propagano tutt'attorno ad avvelenare una Terra già Umiliata, Devastata e Snaturata.
Quel che resta del Granaio è la desolazione e il silenzio intraducibile e surreale del vuoto.
Uno spazio abbandonato che si riempie ancora e solo “di ciò che resta”: eccola quindi la grande Discarica di Amianto e altri Rifiuti Speciali di Coronas Bentosas, serenamente distesa a far bella mostra di sé e a segnare il passo di un territorio che paga oggi con le malattie e la morte il suo sogno di Progresso e Civiltà.
“Oh Sardigna custa est s'ora ki ti deppes iskidare”...cantiamo.
Il nostro Video “Industria e Barbarie”