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Le ultime Novità dal Tavolo Migranti: l'incontro con la nuova Prefetta Daniela Parisi

di Rossana Ledda

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Ieri mattina siamo stati convocati a Nuoro dalla nuova Prefetta, la dottoressa Daniela Parisi, e dall'Anci Sardegna per un incontro in-formativo relativo al sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati e il nuovo Piano Nazionale di ripartizione e il modello SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo Rifugiati).

All'incontro erano invitati tutti i sindaci della provincia di NU e Ogliastra e per il Marghine erano presenti, oltre alla sottoscritta, in qualità di delegata dal sindaco di Macomer Antonio Succu, la Sindaca di Lei Marcella Chirra, il sindaco di Sindia Luigi Daga, quello di Bortigali Francesco Caggiari, la vicesindaca di Birori Erica Violanti e Fabio Masala, consigliere comunale di Macomer e delegato per il Tavolo Migranti.

L'incontro si è aperto con la  presentazione esaustiva ed approfondita del fenomeno della migrazione da parte della Prefetta Parisi, profonda conoscitrice dell'argomento in quanto impegnata direttamente sul tema al Ministero dell'Interno prima di essere nominata a Nuoro.

La Sardegna gestisce fondamentalmente lo sbarco su Cagliari e questo offre la possibilità ai nostri territori di potersi organizzare meglio e i maniera più strutturata.

Gli ultimi dati menzionati dall'esponente del governo documentano che alla data del 07 marzo 2017 il numero di arrivi registra un aumento del 70,23% rispetto al 2016 (15.844 persone).

La dottoressa Daniela Sitzia dell'Anci (anche componente della commissione nazionale immigrazione) ha spiegato le novità e le modifiche che il Ministero dell'Interno e l'Anci hanno accolto in seguito alle istanze dei malesseri dei territori, ritenendo necessario impostare una governance di accoglienza fondata su principi di proporzionalità territoriale, appropriatezza e sostenibilità.

I fondi necessari arriveranno dal fondo nazionale per il diritto di asilo i comuni non sottrarranno risorse alle comunità

Ai Comuni spetta invece una fondamentale  "funzione sociale".

Nel territorio del Marghine non esiste nessun CAS, Centro Accoglienza Straordinaria (in provincia di Nuoro/OG ne esistono 10), e ci si prepara per partecipare al bando SPRAR  che evidenzia i cambiamenti del piano:

- "gradualità" , "volontarietà" e "sostenibilità" nell'accogliere i migranti;

- " modello unico di accoglienza", a sportello e non a bando, nel quale il Comune o l'Unione dei Comuni manifesta la volontarietà e l'adesione;

- "proporzionalità demografica", con criteri di riparto stabiliti dal fondo nazionale, che in Sardegna è stabilito in una percentuale del 2,97% (n.2970 persone arriveranno nell'isola) considerandolo un dato flessibile in base all'evoluzione degli sbarchi.

Gli Enti locali si avvalgono della realtà del privato sociale e del terzo settore e il decreto 10/08/2016 GU 27/08/16 stabilisce che è necessaria una diffusione in tutti i comuni italiani dello SPRAR, che fornisce stabilità dei servizi di accoglienza integrata, semplifica e snellisce le procedure di accesso al sistema .

Una considerazione : le risorse generate vanno investite nell'ambito territoriale e, nonostante sia necessario fare un'attenta selezione dei soggetti, non viene più richiesta esperienza di almeno due anni nei progetti di accoglienza migranti, ma un'esperienza sui servizi alla persona.

Una modifica importante se si considera che con il primo requisito il privato sociale sardo e locale veniva di fatto tagliato fuori.

L'obiettivo è quello di non dare solo assistenza, ma di generare anche processi di sviluppo ed emancipazione.

L'accoglienza integrata verte su un insieme di azioni quali:

  • "accoglienza materiale", quali vitto e alloggio;

  • "servizi alla persona", quali assistenza socio-sanitaria, inserimento scolastico (quale grande opportunità nell'ambito del dimensionamento scolastico stesso), apprendimento della lingua italiana, scolarizzazione ed orientamento al territorio e ai suoi servizi nei quali il migrante deve potersi muovere nelle conoscenza e  nel rispetto delle regole.

Basti pensare, per esempio, che molti di loro arrivano in Italia con un titolo di studio da riconoscere o da riconvertire. Importante anche l'orientamento legale e la mediazione culturale, sempre "contestualizzata".

La permanenza nello SPRAR dura 6 mesi e si può protrarre sino ad 1 anno: periodo nel quale c'è la "presa di coscienza del cittadino" che, informato, decide se rimanere, vivere ed integrarsi in Sardegna o avere le risorse per proseguire il suo cammino e le sue aspettative.

Gli 8 comuni del Marghine aderenti al tavolo migranti hanno accolto bene le novità e le nuove possibilità esposte durante il convegno e bisogna prendere atto che da più di un anno i sindaci dell'Unione dei Comuni, con presidente Antonio Succu, e coadiuvati dai vari assessori ai servizi sociali,  avevano sapientemente guidato il processo ed iniziato un percorso culturale nell'ambito dell'accoglienza e dell'accettazione dei migranti nel territorio.

L'obiettivo era quello di governare il fenomeno e non avere imposizioni e numeri impossibili da gestire dettati dal Governo: sin dall'inizio ci si era opposti alla possibilità di accogliere circa 300 migranti nell'ex carcere quale luogo inadatto allo scopo e si era sempre puntato alla micro accoglienza diffusa e alla vera integrazione graduale e controllata del fenomeno.

Inoltre ci si era portati già avanti con il lavoro (precedentemente alle novità esposte) predisponendo una manifestazione d'interesse da parte dei privati nell'accogliere i migranti.

Si evidenzia che le strutture dello Sprar di piccole e medie dimensioni, all'interno dei centri abitati e delle comunità cittadine, sono gestite nell'80% dei casi in appartamenti, esattamente ciò che aveva auspicato il territorio del Marghine.

A breve si apriranno nuovi tavoli di lavoro per essere pronti alla costruzione e presentazione del progetto integrato che permetta di partecipare al bando e si promuoveranno incontri e dibattiti aperti  ai cittadini per una conoscenza approfondita dello Sprar e dell'accoglienza in genere, valutando e spiegando le nuove opportunità per la comunità.

 

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