Non si fa attendere l'intervento annunciato dalla consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma sulla questione del carico di rifiuti risultato radioattivo e respinto dalla piattaforma di gestione dei rifiuti della SE Trand di Settimo San Pietro e poi conferito alla discarica sita in località Coronas Bentosas di Bolotana.
La risposta data dall'Assessore Regionale dell'Ambiente ad una prima interrogazione depositata lo scorso 28 Aprile non ha soddisfatto del tutto la consigliera regionale e Segretaria Provinciale del PD Nuorese che ora mette nero su bianco le perplessità alle quale chiede venga dato pronto riscontro.
"Lo scorso 14 Marzo - ricorda Daniela Forma - un automezzo della Ecogemma srl conferiva un carico di rifiuti provenienti dagli impianti ex Versalis di Sarroch presso l'impianto della SE Trand di Settimo San Pietro. Il portale radiometrico dell'impianto ha rilevato presenza di radioattività, confermata dall'Esperto Qualificato (EQ) che ha scansionato il mezzo con l'utilizzo di strumentazione portatile propria, identificando il radioisotopo Ra-226, e dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPAS) che ha effettuato un sopralluogo in data 28 Marzo 2017.
Il carico in oggetto costituito da interruttori rimossi da una cabina elettrica risalenti al 1976, sebbene non vi fosse alcuna certezza di presenza di amianto al loro interno, è stato gestito con un approccio cautelativo secondo le procedure di legge previste per lo smaltimento di amianto.
Ma è proprio a causa della attestazione di presenza di amianto - prosegue Daniela Forma - che l'Arpas non ha aperto i sacconi (cosiddetti big bags) per visionare il carico, non ha provveduto a fare un campionamento considerando ipoteticamente una distribuzione uniforme del Radio-226 sull'intera massa del carico e non ha sottoposto il rifiuto ad analisi chimica. In definitiva l’ARPAS si è limitata ad eseguire la misurazione del livello di radiazione a contatto con il carico oltre che del fondo ambientale ed ha stimato ed ipotizzato una media rapportandola al peso complessivo del carico.
Ed è per questo che l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, nelle sue conclusioni, ha affermato che, sebbene la concentrazione di Radio-226 potrebbe superare il valore soglia generale, lo stesso materiale può essere trasportato e avviato a smaltimento mediante conferimento a discarica secondo le modalità previste dalla Parte IV del Testo Unico dell'Ambiente.
E così che il suddetto carico non è comunque stato ritenuto conforme dalla Se Trand ed ha terminato la sua corsa nella Discarica di Bolotana.
Non appena la Provincia di Nuoro - prosegue Daniela - ha appreso dalla Stampa la notizia del presunto carico sospetto accettato dalla Discarica gestita dalla Società Barbagia Ambiente, in qualità di soggetto che ha rilasciato l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) al suddetto impianto, ha subito richiesto informazioni e verifiche puntuali all'ARPAS ma è ancora in attesa di un riscontro.
Dobbiamo infatti ricordare che l'Autorizzazione rilasciata alla Discarica di Coronas Bentosas prevede il divieto dello smaltimento presso lo stesso impianto dei rifiuti speciali pericolosi con la sola eccezione del rifiuto contrassegnato dal Codice CER 17 06 05 (materiali da costruzione contenenti amianto).
Se da una parte – continua Daniela Forma – risulta spesso difficoltoso individuare il codice CER da attribuire ad ogni tipologia di rifiuto ed è quindi auspicabile che tutti vengano messi nella condizione di poter operare serenamente nella modalità più corretta, risulta comunque altrettanto difficoltoso considerare delle “apparecchiature dismesse da cabine elettriche” quali “materiali edili contenenti amianto”. Risulta quindi prioritario, a fronte del giustificato allarmismo che la gestione del caso in oggetto ha suscitato nella popolazione locale, avere le giuste e dovute rassicurazioni sulla corretta gestione della Discarica di Coronas Bentosas sita nel Comune di Bolotana.
Per tali ragioni – dichiara Daniela Forma – ho depositato una nuova interrogazione all’Assessore Regionale dell’Ambiente per sapere:
1) Se il mancato campionamento e la mancata analisi del rischio chimico del rifiuto in oggetto abbia pregiudicato la corretta classificazione e caratterizzazione dello stesso e quindi la valutazione sul fatto che il rifiuto potesse essere smaltito in una discarica;
2) Se ritenga che il rifiuto in questione meritasse di essere campionato e di essere sottoposto ad analisi chimica per una più corretta caratterizzazione ai fini della individuazione della migliore modalità di smaltimento;
4) Se il rifiuto in esame è stato effettivamente conferito in discarica nel rispetto di quanto previsto dalla Parte IV del Testo Unico dell'Ambiente;
5) Se il soggetto gestore della Discarica "Coronas Bentosas" di Bolotana abbia accolto il rifiuto in questione nel rispetto della Deliberazione della Giunta Regionale n. 26/10 del 11/05/2016 che recepisce le modifiche introdotte dal Decreto Ministeriale del 24/06/2015 al Decreto Ministeriale del 27/10/2010 e che individua i criteri e le procedure per l'ammissibilità dei rifiuti conferiti in impianti di discarica per rifiuti non pericolosi;
6) Se nel caso in esame risultino essere state rispettate le prescrizioni contenute nell'AIA rilasciata dalla Provincia di Nuoro per la discarica di "Coronas Bentosas" di Bolotana;
7) Se e quando l'ARPAS intenda rispondere alla richiesta inoltrata dalla Provincia di Nuoro di modo che l'Ente in questione, qualora venissero riscontrate situazioni di non conformità, possa fare quanto dovuto per la propria parte;
8) Quali azioni di corretta comunicazione e di diffusione dei dati sulla gestione dell'impianto la Società Barbagia Ambiente ha già posto e/o intende porre in essere al fine di rassicurare e offrire informazioni alla popolazione locale così come disposto al punto VIII (Comunicazione e consapevolezza pubblica) del quadro riassuntivo delle prescrizioni dell'AIA.
Ritengo in particolare che quest’ultimo punto – conclude Daniela Forma – sia forse uno degli aspetti sui quali occorra maggiormente lavorare per avere maggiore cognizione rispetto ad un impianto che è stato a più riprese osteggiato dalla popolazione locale e che deve essere in grado di operare fornendo, nella massima trasparenza, i dati e le informazioni relativi alla propria gestione.