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Bolotana. Incendio nella Discarica di Rifiuti Speciali: cosa sappiamo a 40 giorni dal rogo

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BOLOTANA. Sono trascorsi 40 giorni (39 per la precisione) da quel pomeriggio di Domenica 30 Luglio 2017, quando il paese di Bolotana dovette fare i conti con una realtà che forse negli ultimi anni aveva trascurato o quantomeno minimizzato: l'avere in esercizio nel proprio territorio una Discarica di Rifiuti Speciali, aperta tra mille polemiche e resistenze ( almeno quelle del combattivo Comitato Contro la Discarica di Coronas Bentosas, nato nel 2001 a seguito dell'inizio dei lavori di scavo) e poi infine “accettata” da un territorio già fortemente provato dall'impatto ambientale di decenni di industria pesante.

A rifocalizzare lo sguardo sulla realtà è stato l'incendio sviluppatosi all'interno della Discarica di proprietà della famiglia Cancellu, che per 10 ore ha bruciato rifiuti di cui ancora non si conosce la tipologia precisa e disperso in tutto il territorio circostante il prodotto non certo salutare di un incenerimento incontrollato.

Come già abbiamo raccontato, in questa vicenda s'intersecano questioni e fatti ancora da chiarire: la Discarica è infatti la stessa nella quale sono stati stoccati i Rifiuti Radioattivi arrivati da Sarroch con il codice CER di Materiali da Costruzione contenente Amianto, ma anche quella nella quale pochi mesi dopo sono stati scaricati ingenti quantitativi di Ceneri di Carbone provenienti da Oristano e accumulati all'esterno dei vasconi senza porre in essere alcuna misura per proteggerli dagli agenti atmosferici.

Come sappiamo, l'Ente preposto al controllo della Discarica è la Provincia di Nuoro e, come abbiamo già evidenziato in precedenza, è quest'ente che ha emesso la Diffida a carico della Barbagia Ambiente per aver accumulato in modo erroneo le polveri di carbone, violando le prescrizioni AIA.

Lo ha fatto, ed anche questo è un passaggio poco chiaro, di Domenica: Domenica 30 Luglio, lo stesso giorno dell'incendio nella discarica.

Per emettere una Diffida, ovviamente, il Settore Ambiente della Provincia esegue un controllo in loco: nel documento, che alleghiamo integralmente, si fa riferimento ad un controllo ma non viene indicata la data nella quale il sopralluogo sarebbe avvenuto.

Può essere importante conoscere la data del controllo? Forse sì, visto che solo 4 giorni prima, esattamente Mercoledì 26 Luglio, la stessa Provincia aveva emesso un altro documento, che alleghiamo integralmente, col quale si rilasciava l'Autorizzazione alla società Barbagia Ambiente per la “coltivazione del 5° Modulo”, per un volume pari a MC 23.732.

La notizia dei carichi di Carbone accumulati presso Coronas Bentosas e non riparati dagli agenti atmosferici è stata diffusa dal nostro sito IlMarghine.net la mattina di Martedì 25 Luglio: secondo quanto riferitoci dalle nostre fonti però, i conferimenti di Polveri di Carbone erano in corso già da almeno 10 giorni.

Una domanda sorge spontanea: se nello smaltimento dei Rifiuti in discarica non si stavano rispettando le Prescrizioni AIA, poteva essere autorizzato l'utilizzo di un nuovo Modulo?

Torniamo all'incendio: 10 ore di fuoco e una pesante nube nera che si è propagata in tutto il territorio circostante. Cosa conteneva quella nube? Quali sostanze tossiche si sono disperse nell'ambiente circostante andando poi a depositarsi sui campi coltivati e pascolati del vasto territorio interessato? Il rogo ha originato Diossina? E se sì, in che quantità?

Ancora non lo sappiamo, nonostante siano passati appunto 40 lunghissimi giorni.

E' notizia di ieri, riportata oggi da tutti i giornali e i telegiornali nazionali, il rogo sviluppatosi presso la ditta di Rifiuti Bertè di Mortara, nel Pavese, che si occupa dello smaltimento di Rifiuti Speciali non Pericolosi ( la stessa denominazione della nostra Coronas Bentosas), domato dopo una intera notte di lavoro da parte dei Vigili del Fuoco: un caso molto simile a quello dell'incendio nella Discarica di Bolotana.

L'incendio ha fatto scattare immediatamente l'Allarme Diossina in tutto il territorio e si sono attivate una serie di procedure: il Sindaco di Mortara ieri mattina, seguito da tutti i Sindaci dei paesi limitrofi in un raggio di 15 km, ha emesso un'ordinanza urgente invitando “i cittadini a restare in casa, tenere le finestre chiuse e non raccogliere né consumare i prodotti dell'orto”. Non solo i prodotti dell'orto però: il divieto è stato esteso anche “agli agricoltori che dovranno procedere nei prossimi giorni alla trebbiatura del mais. Vietato anche il pascolo” (Fonte La Repubblica).

Il Prefetto di Pavia Attilio Visconti, recatosi ieri mattina sul posto, non ha usato giri di parole: “non ci sono buone notizie, sta bruciando di tutto, comprese gomma e plastica, e c'è il rischio che si sviluppi diossina" - ha detto.

Le scuole di Mortara e Vigevano sono state chiuse oggi, Giovedì 7 Settembre, e, “a scopo precauzionale, considerato che non sono ad oggi pervenuti accertamenti ed analisi da parte di Arpa Lombardia, la sospensione dell'attività educativa nelle scuole di ogni ordine e grado compreso l'asilo nido comunale" è stata estesa a Venerdì e Sabato (Fonte ANSA.IT).

I risultati dei rilevamenti effettuati dalle centraline arriveranno a 72 ore dalla consegna.

Insomma, a tutela della Salute Pubblica, a fronte di un incendio dentro una Discarica di Rifiuti Speciali non Pericolosi, nel Pavese si sono attivate tutte le misure del caso, si sono chiuse le scuole, si è vietato il pascolo ed il consumo dei prodotti dell'orto e nel giro di 3 giorni si dovrebbero avere i risultati delle analisi per sapere se la pericolosa Diossina si sia diffusa nell'ambiente circostante a seguito del rogo.

A Bolotana e in tutti i paesi limitrofi invece, in una situazione del tutto simile, nessuna ordinanza è stata emessa a tutela della salute. Nessun divieto di pascolo, nessun divieto di raccogliere ortaggi in tutta la zona. Tutto come se niente fosse successo: la vita nella piana, dopo una Domenica di fiamme e fumo nero, è proseguita come sempre.

A quaranta giorni dal rogo, ancora nessun dato è stato diffuso alla popolazione della zona.

Chiudiamo questo lungo articolo con una citazione estrapolata da un documento più ampio a firma del Comitato Contro la Discarica di Coronas Bentosas dal titolo “Il Popolo Bue. Cronistoria di una presa in giro”, pubblicato nel 2003 sul portale www.luigiladu.it, al quale vi rimandiamo di proposito perché “Su zogu de su sedatteddu” continua ancora, così come in tanti avevano previsto:

Chiediamo scusa ai nostri nonni e ai nostri padri, che hanno scavato trincee perché i loro figli potessero essere liberi e chiediamo perdono ai nostri figli, perché dentro quelle stesse trincee stiamo sotterrando il loro futuro”.

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