MACOMER. Il caso delle ex colonie di Monte Senzelo è stato affrontato ieri sera dai sindaci riuniti in assemblea presso la sede macomerese dell'Unione dei Comuni.
Sul tavolo, l'istanza avanzata dal Comune di Bolotana per bloccare, o quantomeno sospendere, la procedura di alienazione della proprietà montana avviata dal c.d.a dell'ente sovracomunale.
Per farlo, la sindaca Annalisa Motzo ha sottoposto all'attenzione dei Sindaci del Marghine una delibera articolata in più punti, votata dal consiglio comunale e che, già in casa, aveva fatto insorgere le minoranze per l'inserimento di una richiesta che, seppure subordinata a quelle principali, modificava in qualche modo l'impianto delle proposte condivise.
Un tema spinoso quello delle ex colonie, perché la proprietà è in capo all'Unione dei Comuni del Marghine, il terreno sul quale sorgono gli immobili rientra nel territorio di Illorai (Comune appartenente alla Provincia di Sassari), ma il sito è legato storicamente e sentimentalmente al paese di Bolotana che, attraverso il suo Patronato Scolastico, vi costruì le strutture per accogliere i bambini delle scuole e consentire loro di trascorrere un periodo di vacanza estiva. Uno scopo espressamente sociale che, come vedremo, è al centro delle rivendicazioni avanzate dall'Amministrazione bolotanese.
Dunque, se già in casa le posizioni in campo erano contrastanti, con la minoranza contraria alla richiesta di acquisire la proprietà ma favorevole a chiedere una sospensiva della procedura di alienazione e con la posizione decisamente critica dell'ex Sindaco Francesco Manconi, che non aveva dispensato la nuova Prima Cittadina da severe critiche, lo scoglio vero e decisivo era chiaramente la sede titolata e deputata a decidere sul futuro del sito montano, l'Assemblea dei Sindaci del Marghine.
Ieri sera quindi la questione dello stop alla messa in vendita di Monte Senzelo è approdata a Macomer e la posizione avanzata da Annalisa Motzo è stata travolta da un'opposizione pressoché unanime.
Anzitutto, proprio quel punto inserito in Delibera col quale si chiedeva di assegnare la proprietà di Monte Senzelo al Comune di Bolotana alle stesse condizioni di cessione utilizzate nel passaggio tra l'allora Patronato Scolastico di Bolotana e la Comunità Montana Marghine Planargia (vale a dire alla cifra simbolica di Mille Lire), è stato stroncato di netto dai tecnici presenti all'incontro, i quali hanno evidenziato che un'operazione di questo tipo potrebbe portare l'Unione dei Comuni a dover rispondere di danno erariale.
Non c'è stata però solo una stroncatura tecnica: l'argomento Monte Senzelo ha infatti aperto un fronte polemico che ha visto protagonista il sindaco di Bortigali Francesco Caggiari, il quale ha riportato all'attenzione la questione di Santa Maria de Sauccu, il sito montano di proprietà del comune di Bolotana utilizzato storicamente dai bortigalesi e sul quale persiste un altrettanto storico contenzioso.
Assemblea dai toni accesi dunque, dalla quale oltre lo scontro dialettico sembra emergere anche una visione differente e per certi versi inconciliabile tra la maggioranza dei Sindaci e la rappresentante bolotanese.
Nelle dichiarazioni a seguito dell'incontro infatti, da una parte si sottolinea (oltre il rischio di incorrere nel danno erariale) la mancanza di un progetto compiuto sul quale esprimersi, si fa notare che su quel sito si sono spese ingenti risorse finanziarie senza raggiungere alcun risultato e, non troppo velatamente, si storce il naso anche per la metodologia utilizzata dall'amministrazione Motzo (che ha prima riunito i cittadini, poi deliberato in consiglio ed infine ha presentato in sede di Unione una proposta su una proprietà che, comunque la si pensi, non le appartiene se non per 1/10). Dall'altra invece si pone l'accento e si da rilievo alla destinazione originaria di quelle strutture, nate a scopo sociale e ristrutturate con la stessa finalità , ma poi fatte valutare come strutture ad uso ricettivo-turistico, perdendo sostanzialmente per strada lo scopo prettamente collettivo. Non solo, perché si rivendica anche la correttezza del passaggio popolare, perché a decidere sulle sorti di un bene collettivo deve essere la stessa comunità che ne dovrebbe usufruire.
«La decisione di alienare la proprietà di Monte Senzelo non è stata presa a cuor leggero – commenta il primo cittadino di Bortigali – ma è frutto di un'attenta riflessione politica e di una valutazione tecnica. Si è fatto tutto il possibile per quel sito e si sono spesi tanti, troppi soldi. Mi sono dichiarato contrario alla proposta bolotanese perché non si può annullare tutto il percorso deliberativo di questi anni solo a fronte di una promessa d'impegno e di una dichiarazione d'intenti: Annalisa Motzo avrebbe dovuto presentarsi con un piano dettagliato, con un progetto e con le coperture finanziarie per realizzarlo».
Una puntualizzazione condivisa anche dal Sindaco di Silanus Gian Pietro Arca che, pur riconoscendo la legittimità della rivendicazione politica, ha annotato sia la mancanza di un progetto di massima, sia il vincolo dell'Unione a fronte di procedure già avviate che il rischio d'incorrere nel danno erariale: «non si può pretendere, a queste condizioni, che l'Unione dei Comuni, dopo aver speso tante risorse, dopo le manifestazioni d'interesse andate deserte, dopo le decisioni conseguenti assunte, torni indietro sui suoi passi».
Dichiarazioni che si pongono in un piano completamente diverso da quello della Sindaca di Bolotana Annalisa Motzo, che esprime anzitutto la sua perplessità sull'appunto tecnico incassato in Assemblea: «non si conosce in Italia un solo caso di ente pubblico condannato per danno erariale a seguito della cessione gratuita di un bene ad un altro ente – dice, focalizzandosi subito dopo su ciò che ritiene il cuore della questione – la struttura di Monte Senzelo è stata costruita con uno scopo ben preciso che è quello di utilizzo sociale. Stiamo parlando di un bene collettivo e ritengo un fatto grave che la sua gestione sia decisa da 6 sindaci e non da quella collettività che ne ha interesse. Chi lo dice che la finalità sociale del bene è esaurita? Bisogna dimostrarlo» – scandisce la sindaca, che ribadisce la sua opposizione netta all'alienazione e aggiunge che se anche la procedura che porterà alla vendita non è stata sospesa, l'Unione ha dato tempo al comune di Bolotana per lavorare, a sue spese, ad un progetto di valorizzazione da presentare all'Unione.
Su quest'ultimo passaggio, però, precisa: «valuteremo se sia il caso o meno, a fronte della procedura di alienazione che prosegue, di impegnare risorse e personale del nostro Comune per elaborare il progetto».
Sull'accaduto, infine, è intervenuto anche l'ex sindaco di Bolotana Francesco Manconi, che ha definito demagogica l'azione della Sindaca e, soprattutto, scellerato il metodo seguito per presentarla all'Assemblea dei Sindaci: «la decisione di alienare la proprietà di Monte Senzelo non era stata presa in maniera superficiale, ma dopo aver provato in tutti modi a dare una destinazione al sito. Le risorse a disposizione degli Enti Locali oggi sono risicate e occorre ponderare le decisioni che si assumono. Inoltre quel sito non è di proprietà dei bolotanesi e se si voleva aprire una discussione seria, lo si doveva fare nell'ambito istituzionale dell'Unione e non cercando il consenso delle masse».