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Trasversale Macomer-Bosa, ci sono le risorse per gli interventi: Anas, Regione e Sindaci al tavolo per un confronto operativo

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Si è svolto ieri mattina a Suni l'atteso incontro tra Anas, Assessorato regionale ai lavori pubblici e le rappresentanze dei Comuni di Marghine e Planargia per affrontare il tema della viabilità del territorio.

Fortemente voluto dal Sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, il tavolo si pone in linea di continuità con quello tenutosi a Cagliari il mese scorso, nel quale si è aperta una discussione operativa sugli interventi urgenti da eseguire per la messa in sicurezza della strada statale 129 Nuoro-Macomer.

La trasversale sarda infatti prosegue, partendo da Macomer e arrivando fino a Bosa, prendendo il nome di 129 bis: il suo percorso è segnato da numerose e diverse criticità, tutte vagliate durante la mattinata.

Il confronto è stato ampio e si è sviluppato in particolare nell'analisi dei differenti approcci possibili, con relativi piani d'intervento e tempistiche.

Ad emergere è stata soprattutto la necessità di ottimizzare le risorse disponibili raggiungendo obiettivi concreti.

«Siamo qui per ascoltare il territorio – ha detto Mario Uras, Capo Gabinetto dell'Assessorato regionale ai Lavori Pubblici – il risultato finale da raggiungere è la messa in sicurezza dell'intera 129, da Bosa al bivio di Oniferi. Oggi, con il contratto Anas, abbiamo a disposizione risorse certe per affrontare le criticità».

E le richieste del territorio sono arrivate, partendo dall'assunto, condiviso da tutti, che non si possa parlare di sviluppo senza avere le infrastrutture necessarie e che sia necessario un progetto organico per fornire i collegamenti adeguati.

Entrando nel merito, la 129 bis presenta problematicità su gran parte del suo percorso, segnato da restringimenti improvvisi, svincoli pericolosi e una serie di passaggi ferroviari.

A fare il punto sulla situazione è stato il dottor Bortolan, direttore generale Anas, che dopo aver ascoltato gli amministratori presenti ha chiarito: «sulla 129 bis esiste già un progetto molto ampio, ma attualmente non ci sono i fondi per realizzarlo nella sua interezza. Abbiamo due possibilità: o fare un intervento immediato, che può essere subito cantierabile entro il 2018, prevedendo l'allargamento dell'asse stradale nei due rettilinei pericolosi tra Sindia e Suni e modificando, attraverso delle rotonde per esempio, gli svincoli più pericolosi, oppure salire di livello e prevedere un intervento più complesso che, ovviamente, farebbe allungare i tempi di realizzazione».

Nell'intervento più complesso rientrerebbe una valutazione sul ponte nei pressi della zona industriale di Sindia, i restringimenti in corrispondenza dei passaggi ferroviari e persino una nuova circonvallazione all'altezza di Suni, ma la prima opzione è stata valutata più concreta anche dai rappresentanti del territorio.

La discussione si è concentrata quindi sulle necessità più urgenti, con gli amministratori che hanno avanzato le diverse possibilità per massimizzare l'impegno delle risorse disponibili nel sanare le situazioni più pericolose.

Per il problema, per esempio, del passaggio a livello nei pressi di Suni, caratterizzato da un restringimento importante dell'asse stradale, dove secondo il Sindaco «negli ultimi 5 anni, i pali di cemento sono stati ricostruiti almeno 10 volte», il dottor Bortolan ha espresso la disponibilità di valutare un possibile allargamento.

Tra le varie ipotesi avanzate e discusse durante la mattinata, anche la possibilità di costruire delle rotatorie negli svincoli per Suni, che potrebbe risolvere anche il problema dell'attraversamento pedonale evitando la variante della costruzione di una nuova circonvallazione.

La linea uscita dal tavolo sembra essere quella espressa dal Sindaco di Macomer, che ha sottolineato che non si chiedono interventi faraonici, ma immediati e fattibili. Sulla stessa posizione anche i 2 Consiglieri Regionale presenti all'incontro, Gianfranco Congiu e Augusto Cherchi, che hanno spinto sulla necessità di partire subito con gli interventi.

D'accordo anche il Sindaco di Bosa, che ha sottolineato però che occorre guardare in prospettiva e non perdere di vista il progetto complessivo per rendere sicura l'intera viabilità del territorio.

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