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Circonvallazione di Sindia, la Regione potrebbe intervenire per sbloccare la situazione

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All'ordine del giorno del tavolo convocato Mercoledì mattina a Suni c'era la strada statale 129 bis che da Macomer porta a Bosa, bisognosa di interventi di messa in sicurezza.

L'arteria statale che porta alla costa planargese comprende però anche un breve tratto di provinciale noto come Circonvallazione di Sindia, che consente di tagliare dal percorso il centro abitato di Sindia. Meno di 7 km caratterizzati da un dissesto che grida allo scandalo, con condizioni di pericolosità che hanno portato la Provincia di Nuoro ad emettere un'ordinanza che fissa la velocità massima di percorribilità in 30 km orari.

Gli amministratori presenti al tavolo hanno più volte sollevato il problema, sottolineando l'inadeguatezza dimostrata dall'ente provinciale nella gestione delle strade.

A rispondere alle istanze dei Sindaci è stato il rappresentante dell'Assessorato regionale Mario Uras, che ha ricordato che i fondi per la messa in sicurezza del disastrato tratto ci sono da anni: «le risorse sono state allocate, ma il blocco è procedurale – ha chiarito – la Provincia di Nuoro ha una carenza di organico e non ha a disposizione un tecnico che segua la procedura. Per questo stiamo ragionando sulla possibilità di revocare la convenzione e avocare la fase amministrativa».

In altri termini, la Regione Sardegna, per sbloccare la situazione e procedere con il bando per affidare i lavori sulla circonvallazione, già finanziati per 2 milioni e 700 mila Euro, sta valutando la possibilità di gestire direttamente la procedura. La stazione appaltante, ovviamente, rimarrebbe la Provincia, sulla quale ricade la competenza.

La decisione della Regione potrebbe arrivare in tempi brevissimi, proprio per rispondere alle tante proteste che arrivano dal territorio di Marghine e Planargia.

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