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Macomer. Il sogno di Sandro Sechi fa riallacciare i fili di un discorso interrotto: dal Memorial alla Radio Web

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MACOMER. La sua morte, nel 2005, aveva lasciato sgomenta un'intera città, ma la sua figura professionale ed umana ha oltrepassato le contingenze materiali e non solo si è conservata indelebile nel ricordo di amici, colleghi e compagni di tante avventure creative, ma sembra aver lasciato in dote un seme vivo che ha bisogno di germogliare.

Sandro Sechi, pioniere della radio libera in città, poi fondatore di Azzurra Televisione, giornalista e cineoperatore per la Rai, aveva un sogno: riunire tutti coloro che avevano contribuito a dare corpo all'avvincente e liberatoria esperienza delle radio libere. Un desiderio spazzato via da un tragico incidente stradale che lo strappò alla vita mentre rientrava a casa dopo il lavoro.

A realizzare quel sogno è stata l'associazione Maart, che Sabato scorso ha chiamato a raccolta un vasto e variegato pezzo di storia della città e dell'isola in nome di Sandro Sechi, organizzando un evento che ha segnato uno straordinario successo di partecipazione (oltre 700 i partecipanti) e nel quale è emerso il desiderio di dare forma ad un progetto nuovo, che ha le radici in un passato glorioso ma guarda al futuro.

Non solo quindi il ricordo toccante e commosso da parte dei tanti che sono intervenuti, tra cui anche i familiari, e non solo l'abbraccio di un'intera città che si è riunita per l'occasione, ma anche la voglia di segnare l'inizio di un percorso: ritrovarsi per riprendere in mano i fili di un discorso ancora aperto, che oggi può contare sulle nuove forme di comunicazione e sullo sviluppo delle tecnologie per concretizzarsi.

Lo slancio dei ragazzi di allora non è esaurito ed il cantiere si è già avviato per creare una web radio dedicata, ovviamente, a Sandro Sechi.

«Si tratta di un progetto aperto – ci dice Marco Benevole – e siamo solo all'inizio, ci sono tante idee. Parlare degli anni ottanta ha fatto piacere a tutti e ha fatto riemergere la voglia di fare e di divertirsi. Tanta è stata la disponibilità e l'entusiasmo che stiamo già studiando le modalità per dare vita alla radio web. Pensiamo già anche alla 2^ edizione del memorial e nel frattempo stiamo completando l'iter per il bando del primo Urban Contest della libera espressività dedicata a Sandro. Metteremo a disposizione 2 mila euro per un progetto che sia legato al territorio ed al suo sviluppo».

Insomma, il sogno interrotto di Sandro Sechi sembra proprio aver ritrovato la strada per potersi realizzare.

L'appuntamento, svoltosi nel Centro Intermodale, ha radunato circa 700 persone: non solo un Memorial, non solo un momento unico per ricordare la storia gloriosa delle radio cittadine e una occasione d'incontro tra i fondatori, gli speaker e i tecnici, ma anche la prima sperimentazione di utilizzo di uno spazio a disposizione della città che, nelle intenzioni dei nuovi gestori di Maart, dovrà diventare un faro, una sorta di centro intelligente che svolga un ruolo specifico in un progetto più ampio di sviluppo turistico-imprenditoriale dell'intero territorio del Marghine e della Planargia.

«L'Intermodale ha risposto bene all'afflusso di così tante persone – ci dice ancora Marco Benevole - la sua struttura in vetro sembra studiata non a caso per dare un particolare effetto visivo anche dall'esterno. Si tratta di uno spazio di cui la città aveva bisogno, ora occorre lavorare per dargli la giusta centralità e per renderlo una sorta di centro operativo connesso all'intero territorio ed in grado di riorganizzare i flussi turistici e attirandone di nuovi».

Durante la manifestazione di Sabato si è svolta anche la 1^ rassegna delle birre amatoriali macomeresi, con la degustazione di ben 5 birre prodotte in città. 

In alto, alcuni scatti dalla serata.

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