MACOMER. Non si è fatta attendere la replica della Consigliera Regionale Daniela Forma sul caso dell'aumento della tariffe per il servizio idrico nell'area industriale di Tossilo e Bonu Trau dovuto al passaggio di gestione dal Consorzio Industriale di Macomer ad Abbanoa.
Ieri il Gestore Unico aveva diffuso una nota stampa sia per precisare che la tariffa applicata è uguale in tutto il territorio ed ha una natura di corrispettivo, ossia calcolata sui costi e sugli investimenti, sia per annunciare un piano di investimenti per 725 mila Euro.
Non solo, perché nel comunicato la stessa Abbanoa aveva intimato che, nel caso in cui il cliente non scelga entro il 18 Maggio (tra 2 giorni) la categoria di appartenenza a quindi l'accreditamento, si vedrà attribuire la tariffa meno favorevole, cioè quella delle attività produttive. Se invece non trasmetterà ad Abbanoa i dati del titolare dell'utenza, quelli tecnici ed amministrativi, si procederà ad interrompere il servizio idrico.
Insomma, sembra dire l'Ente Abbanoa, o aderite ed in fretta o interrompiamo i servizi.
La situazione però non sembra così lineare: dall'altra parte ci sono infatti circa 170 aziende che, nel passaggio tra Consorzio e Abbanoa, subiranno un'impennata enorme dei costi per usufruire dei servizi idrici e non sembrano disponibili a cedere in maniera unilaterale.
A rappresentare a livello istituzionale la voce e le proteste degli operatori insediati a Tossilo è stata appunto Daniela Forma, che aveva già nei giorni scorsi chiesto un intervento del Presidente della Regione Francesco Pigliaru e che ha presentato stamattina una mozione in Consiglio Regionale per chiedere una proroga rispetto alla data del 1° Giugno e una verifica più approfondita del problema.
“Il trasferimento di funzioni da Consorzio ad Abbanoa – spiega la Consigliera Regionale del PD – che consentirà il passaggio di 5 dipendenti dal Consorzio di Tossilo ad Abbanoa spa, comporterà però un aumento delle tariffe per gli operatori in alcuni casi fino ad oltre il 400%: una situazione quindi insostenibile che ha comportato la sollevazione delle aziende e il rifiuto di sottoscrivere il nuovo contratto di servizio con Abbanoa spa. Di contro Abbanoa spa – chiarisce Daniela Forma – annuncia interventi per 725.000 Euro sulla rete idrica consortile, risorse che non sono certo messe a disposizione da Abbanoa spa bensì dalla Regione Sardegna, precisamente dell'Assessorato Regionale dell'Industria, che ha autorizzato l'erogazione di Euro 725.000 in favore di EGAS, che si avvarrà di Abbanoa spa per la realizzazione degli interventi di cui necessita il sistema idrico consortile di Macomer, come si può facilmente evincere dalla Deliberazione della Giunta Regionale n. 38/36 del 08/08/2017”.
Insomma, i soldi per gli interventi non sono erogati da Abbanoa, ma dalla stessa Regione Sardegna, la quale, insiste Forma, “deve necessariamente dire parole chiare sugli effetti certamente non preventivati che tale trasferimento di funzione rischia di far abbattere sugli operatori di Macomer e lo deve fare prima che tale passaggio avvenga”.
“Se è necessaria una proroga rispetto alla data del 01 Giugno 2018 per verificare meglio questi aspetti – insiste Daniela Forma - tale proroga deve essere subito notificata.
Non è infatti pensabile – è la chiosa politica finale – che dopo tutti gli sforzi che stiamo mettendo in campo per rendere appetibili agli investitori i nostri insediamenti industriali perché portino produzione ed occupazione nelle aree interne, si corra il rischio con questa maldestra operazione di far chiudere i battenti anche a chi fino ad ora ha resistito ed ha garantito sviluppo ed occupazione nella Sardegna Centrale”.