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Amministratore di Sostegno: Daniela Forma avanza una proposta dopo l'appello lanciato da Marcella Chirra

a cura della Redazione
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L'appello lanciato nei giorni scorsi dalla Sindaca del Comune di Lei Marcella Chirra non è caduto nel vuoto.

A raccoglierlo e formulare una proposta per cercare soluzioni alternative è Daniela Forma, Consigliera regionale del Partito Democratico ed espressione del territorio del nuorese.

«L’appello alle istituzioni lanciato dalla Sindaca del Marghine merita la giusta sensibilità e tutta la nostra attenzione, unitamente alla formulazione di una proposta che rientrerà nelle valutazioni – nel caso specifico – dei sindaci del Marghine, che potranno accogliere ed eventualmente darne attuazione» - scrive la rappresentante regionale entrando nel merito del problema, ossia l'onere, in capo al Sindaco, di svolgere il ruolo di amministratore di sostegno in caso di assenza o indisponibilità dei familiari del cittadino bisognoso.

La strada indicata da Daniela Forma è quella già prevista dalla legge regionale del luglio scorso: «per la gestione delle funzioni e dei compiti di cui all’istituto dell’amministratore di sostegno e, in particolare, per la cura degli elenchi dei soggetti che diano la disponibilità a svolgere tale funzione, l’art. 5 della nostra Legge Regionale n. 24 del 2018 conferisce un ruolo di primo piano, per il tramite dei Comuni, al PLUS, Piano Locale Unitario dei Servizi alla Persona. Nel nostro caso specifico quindi potrebbe essere proprio l’Unione dei Comuni del Marghine la sede istituzionale che può dare risposta alle esigenze sollevate dalla sindaca di Lei, inserendo nel PLUS Marghine l’attivazione dell’albo distrettuale degli amministratori di sostegno».

Per avvalorare la proposta, Daniela Forma cita la sperimentazione avviata da tempo dai Comuni aderenti al Plus distretto di Guspini, messa in campo addirittura prima dell'approvazione della legge regionale.

«L’istituzione dell’elenco degli amministratori di sostegno del Marghine offrirebbe un servizio più efficiente ai soggetti privi di autonomia – argomenta la consigliera regionale - consentirebbe di abbreviare i tempi di individuazione e nomina dell’amministratore di sostegno da parte del Giudice Tutelare e consentirebbe anche di alleggerire il carico di responsabilità cui sono sottoposti i nostri sindaci che, in mancanza di disponibilità dei familiari, sono chiamati ad assumersi anche questo ulteriore onere. Nella speranza di aver formulato una proposta percorribile, che dia risposta nel giro di qualche mese all’appello lanciato dalla Sindaca del Comune di Lei – conclude - in qualità di rappresentante istituzionale del territorio e componente della Commissione competente in materia, resto a disposizione per supportare i nostri amministratori locali in questo percorso».

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