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Disastro Tossilo

di Movimento 5 Stelle di Macomer

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In questi giorni notizie di stampa mettono in evidenza il disastro del sistema di trattamento dei rifiuti di Tossilo, disastro per cui la comunità paga da anni un prezzo altissimo, nel silenzio complice di quelli che hanno governato negli ultimi venti anni.

Dall’assessore all’ambiente del comune di Macomer apprendiamo che “Tossilo non può essere solo la ciminiera, dobbiamo trasformarlo in una vera piattaforma per il riciclo” e che

“La nuova destinazione delle frazioni valorizzabili ha fatto inoltre emergere ancora una volta la falla del sistema di gestione dei rifiuti esistente nella piattaforma di Tossilo, dove inutilizzata giace una sezione per la selezione meccanica degli imballaggi che avrebbe dovuto separare plastica, alluminio e materiali ferrosi. Mai entrata in funzione”.

La piattaforma per la valorizzazione degli imballaggi è stata finanziata con

1.609.000, a cui dobbiamo aggiungere i costi per realizzare la struttura che la ospita, capannone e piazzale per carico e scarico dei materiali.

Il finanziamento risale al 30 luglio del 2009.

In quella data il Consorzio industriale di Macomer, proprietario della Tossilo Tecnoservice era stato sciolto da alcuni mesi ed era iniziata la procedura di liquidazione.

Con tutta calma i lavori per la messa in opera sono finiti nel 2014, però non è mai entrata in funzione, sappiate che questi lavori durano normalmente dagli 8 ai 12 mesi.

Incapaci o peggio?

Qualche settimana fa, insieme al deputato Alberto Manca, la sindaca di Dorgali Itria Fancello e la giornalista Giulia Serra, due esponenti del Movimento 5 Stelle di Macomer hanno fatto una visita all’impianto di trattamento dei rifiuti di Tossilo.

Sono passate alcune settimane, prima di fare questo racconto, necessarie per capire se l’impressione ricevuta fosse reale oppure un brutto incubo.

Proviamo a dare delle risposte ad alcune domande, nell’ordine:

La piattaforma dove dal rifiuto umido si produceva il compost, resa inutilizzabile dall’incendio di qualche mese fa, è ancora ferma.

Il materiale prosegue per Arborea, dove viene lavorato e venduto.

Alla domanda sul mancato utilizzo della piattaforma per la valorizzazione degli imballaggi, ci venne spiegato che era ferma perché mancano dei sensori di colore per il riconoscimento delle plastiche.

Dal 2014?

Questa risposta ha il merito di aver fatto ridere i loro colleghi che gestiscono sistemi simili, quasi tutti svolgono la selezione manualmente e vendono i materiali recuperati. Noi no.

Abbiamo però capito una cosa fondamentale, il personale della Tossilo in questi mesi fa davvero poco, non per sua scelta ma per la totale ignavia dei suoi dirigenti.

Una selezione e controllo dei mezzi che arrivano alla piattaforma che pesa i rifiuti che poi proseguono verso altre direzioni.

Una domanda è rimasta senza risposta.

Che servizio stanno pagando i cittadini dell’ambito Nuoro Ogliastra alla Tossilo Tecnoservice?

Le tariffe sono rimaste ferme al 2016, quando l’inceneritore venne spento per evitare il fallimento,

da quel momento i rifiuti hanno preso la strada della discarica di Ozieri Chilivani, adesso da qualche mese della discarica di Sassari di Scala Erre.

Tutto bene?

Per niente, la tariffa di servizio che i comuni pagano a Tossilo , infatti è rimasta intorno ai 175€ a tonnelata, il costo per il conferimento a Sassari è enormemente più basso, intorno ai 100€ .

Sicuramente c’è una differenza dovuta al costo del trasporto per fare tanti Km in più, ma come al solito nessuna trasparenza, i cittadini hanno diritto di sapere cosa pagano e perché, ora spetta ai sindaci pretendere chiarezza.

 

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