PIANA di OTTANA. Diciamoci la verità: ormai le diffide per il mancato rispetto delle prescrizioni di Autorizzazione Integrata Ambientale nella Piana di Ottana non fanno granché notizia. Sono abbastanza frequenti e l'unico vero riscontro che sembrano dare è che nella gestione delle poche attività rimaste nel sito industriale ci sono spesso problemi che riguardano in particolare gli aspetti ambientali e il sistema dei controlli che dovrebbe garantirne la tutela.
Sotto la lente d'ingrandimento del Settore Ambiente della Provincia di Nuoro finiscono anche in questo caso gli autocontrolli, ossia quel sistema di monitoraggio che, per legge, è a carico del gestore e che si traduce poi in relazioni da consegnare all'ente di controllo.
Se, prima delle festività Natalizie, avevamo dato conto della Diffida incassata dall'impianto di rifiuti speciali di Coronas Bentosas, è corretto dare conto delle due Diffide incassate nello stesso periodo, ossia il 20 e il 21 di Dicembre, rispettivamente dal Depuratore del Consorzio Industriale di Ottana e dalla Centrale termoelettrica alimentata ad Olio di Palma della società Biopower Sardegna.
Vediamole nel dettaglio.
Il Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro ha trasmesso nell'Aprile scorso la relazione annuale, riferita al 2017, per la gestione dell'impianto di depurazione di Ottana. L'Arpas ha analizzato la medesima documentazione per verificare il rispetto delle prescrizioni AIA e ha relazionato alla Provincia inviando una nota a fine Ottobre, dalla quale emergono “delle non conformità rispetto alle prescrizioni dell'AIA e dell'allegato PMC, nonché delle criticità nella conduzione dell'attività di autocontrollo, configurabili come mancato rispetto delle prescrizioni”.
Sulla base di quest'ultima relazione, la Provincia ha provveduto quindi a diffidare il Consorzio, imponendo una serie di prescrizioni:
- effettuare il controllo per le emissioni convogliate e diffuse nella linea di trattamento fanghi, come prescritto nel § C.4 lett.i allegato I dell'AIA;
- fornire giustificazione della presenza nei campioni prelevati in uscita dalla linea A nei mesi di giugno e agosto 2017, di una quantità di cobalto molto superiore alle concentrazioni rilevate nei campioni in ingresso, entro 60 giorni dal presente provvedimento;
- rispettare i valori limiti di emissione nelle acque reflue prescritti nell'AIA per i parametri Fosforo totale e Azoto totale, per i quali l'Arpas ha rilevato superamenti nell'arco del 2017;
- rispettare l'obbligo di dare comunicazione all'Arpas e alla Provincia, con anticipo di 15 giorni, dell'inizio di tutte le attività di autocontrollo previste nel PMC, al fine di un’eventuale partecipazione di ARPAS per la verifica in contraddittorio di tali attività;
- trasmettere la caratterizzazione di base e i FIR (formulario identificazione dei rifiuti) per i rifiuti prodotti nell'anno 2017 entro 60 giorni dal presente provvedimento e nella redazione dei report futuri;
- fornire i dati di portata mensili in ingresso ed in uscita alle linee A e B nell'anno 2017 entro 60 giorni dal presente provvedimento, provvedendo anche per il futuro.
Sull'altro versante troviamo invece la Società Biopower Sardegna s.r.l che gestisce l’Impianto di combustione ad olio di palma, con potenza termica di combustione di oltre 50MW, ubicato sempre nella Piana in territorio di Ottana.
Anche in questo caso la Provincia ha emesso una diffida formale sempre in ragione di criticità riscontrate sugli autocontrolli.
La società Biopower ha inviato nell'Aprile scorso la relazione annuale relativa agli esiti degli autocontrolli dell'esercizio 2017 della centrale termoelettrica ad olio di palma e, anche in questo caso, l'Arpas ne ha verificato la correttezza inviando un'apposita relazione all'ente provinciale.
Scrive la Provincia che dalla relazione Arpas “emergono delle non conformità rispetto alle prescrizioni AIA nella conduzione dell'attività di autocontrollo, configurabili come mancato rispetto delle prescrizioni” e per questa ragione procede alla formale Diffida, prescrivendo al gestore quanto segue:
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rispetto ai dati anomali riscontrati nelle acque reflue e in merito all'incremento di massa degli NOx (Ossidi di Azoto), trasmettere un'analisi critica entro 60 giorni dal presente provvedimento;
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sul controllo dei dati in continuo produrre, entro 60 giorni dal presente provvedimento, una relazione che giustifichi i superamenti registrati, sebbene saltuariamente, e che persistono per alcune ore con impianto a regime;
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integrare il report con una descrizione sintetica degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuati, entro 60 giorni dal presente provvedimento.