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Comitato Bovari Sardegna contro l'immobilismo della Regione: "Solinas nomini l'assessore e si inizi a lavorare per i molteplici problemi del settore agricolo"

Il documento a firma del Comitato spontaneo Allevatori Comparto Bovino della Sardegna e del Movimento agricolo Sardo

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Il quarto d'ora col quale il Presidente della Regione Sardegna Cristian Solinas, a detta dei suoi autorevoli sostenitori, avrebbe dovuto chiudere le scelte per decidere i componenti del suo esecutivo, si è dilatato oltre ogni più fosca previsione, in maniera preoccupante e, a oltre due mesi dal voto per il rinnovo del Consiglio regionale, la Sardegna non ha ancora la sua Giunta.

Su questo ritardo si sprecano le parole degli analisti, soprattutto sulle questioni più strettamente legate alle alchimie che reggono i rapporti politici in maggioranza, ma nulla si dice sugli effetti che questo stallo istituzionale rischia di far ricadere sull'economia sarda tutta e, più in particolare, sul comparto agricolo che nei mesi e nelle settimane prima del voto, ha conquistato la ribalta della cronaca nazionale per le numerose difficoltà contingenti e strutturali che sta attraversando ormai da anni.

La lentezza eccessiva delle decisioni del Presidente della Regione appaiono come una beffa per i numerosi operatori del settore che attendevano nell'immediato un nuovo interlocutore con cui impostare il duro e lungo lavoro di cui il compato agricolo ha bisogno per rilanciare politiche e progetti di rinnovamento e sviluppo. Il proseguire di questa situazione di incertezza rischia di amplificare, oltre alla beffa già conclamata, il grave danno che l'economia agricola sarda sta subendo e rischia di subire nei prossimi mesi e nei prossimi anni in assenza di un Assessore incaricato che abbia un chiaro mandato per attuare politiche di rilancio dell'intero settore agricolo.

Di fronte a questa grave situazione ormai non più sostenibile, il Comitato spontaneo Allevatori Comparto Bovino della Sardegna e il Movimento agricolo Sardo costituitisi nella scorsa legislatura per richiamare l'allora Assessore regionale Pier Luigi Caria e tutto l'esecutivo regionale all'attuazione di politiche eque e corrette per tutti gli operatori del comparto, riprende la propria azione e, rivolgendosi al presidente della Regione chiede:

· di porre immediatamente fine a questa situazione di incomprensibile immobilismo/equilibrismo ancor più insopportabile di fronte alle difficoltà del settore  agricolo sardo. A titolo di esempio: prezzo del latte che remuneri adeguatamente chi lavora in campagna in una prospettiva di medio lungo termine, problema della movimentazione dei bovini da carne, indirizzi della nuova Politica Agricola Comune che altri stanno già decidendo e noi no, ecc. ;

· di procedere immediatamente, superando le incomprensibili lentezze, alla nomina dell'Assessore all'Agricoltura e riforma agro-pastorale della Sardegna;

· di promuovere quanto prima e con le modalità più aperte possibili tutte le occasioni di confronto fra la Regione, gli operatori del settore e le Associazioni di categoria per recuperare il tempo perduto in questi due mesi di silenzio e per impostare da subito politiche capaci di rilanciare l’intero settore agricolo sardo.

 

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