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Inceneritore di Tossilo: "Saldi di fine anno", di Zero Waste Sardegna e ex componenti coordinamento Comitato NBF

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MACOMER. Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa a firma dell'associazione Zero Waste Sardegna e degli ex componenti coordinamento Comitato NBF sul caso dell'inceneritore di Tossilo. 

 

SALDI DI FINE ANNO

Il Comitato Non Bruciamoci il Futuro e Zero Waste Sardegna sono stati chiamati dal Consorzio per la Zona Industriale di Tossilo, dalla Tossilo S.p.A. e dalla Regione Sardegna a rifondere le spese legali come stabilito dall'ultima sentenza del Consiglio di Stato.

Si tratta di un addebito di circa 12.000 euro che abbiamo potuto saldare recentemente grazie al contributo finanziario di tanti cittadini, comitati, associazioni che avevano già contribuito a sostenere i costi dei ricorsi amministrativi promossi dal Comitato NBF, da Zero Waste Sardegna e dall'Unione dei Comuni della Barbagia contro la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo.

Ci sembra opportuno ricordare che siamo stati condannati al pagamento delle spese legali soltanto per l'ultimo ricorso relativo alla nostra richiesta di revocazione della sentenza di appello del Consiglio di Stato che aveva stravolto la precedente sentenza del TAR Sardegna a noi favorevole. La richiesta di revocazione era stata ritenuta inspiegabilmente inammissibile, nonostante gli evidenti errori fattuali contestati.

Ci preme sottolineare che i nostri ricorsi amministrativi avevano messo in evidenza irregolarità di procedure e illegittimità di atti, riconosciute come tali dal TAR Sardegna e successivamente disconosciute dal Consiglio di Stato.

In sintesi riguardavano:

1) Il revamping di Tossilo, con il raddoppio della capacità di incenerimento dalle 36.000 tonn/annue autorizzate alle 60.000 del nuovo impianto, non era previsto nel sistema a due poli (Cagliari e Sassari) scelto dalla Giunta Regionale con la delibera di approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti Urbani del 2008, né alcuna modifica in tal senso era stata apportata.

2) L'inceneritore di Tossilo poteva essere solo adeguato, mantenendo la sua potenzialità, per essere poi dismesso con la messa a regime del sistema a due poli.

3) Le delibere di finanziamento adottate dalla Regione Sardegna per la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo erano palesemente errate e contraddittorie in quanto pur confermando la scelta dei due poli di incenerimento (Cagliari e Sassari), attribuivano agli stessi capacità di incenerimento inferiori e non corrispondenti a quelle stabilite dal piano rifiuti, evidentemente per giustificare l'incremento di potenzialità di Tossilo, incremento previsto esclusivamente nel sistema a tre poli.

4) Il nuovo inceneritore, contrariamente da quanto sostenuto, inquinerà di più di quello precedente. Lo dice nella sostanza l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dalla Provincia di Nuoro.

5) L'analisi dei dati elaborati dal Centro Epidemiologico Ambientale dell'ASL di Nuoro per i periodi 2000-2003, 2006-2009 e 2011-2013 è stata a nostro avviso parziale e fuorviante in quanto non ha tenuto conto dell'aumento significativo dei casi di morte per tumore registrato nell'area di Macomer nell'ultimo periodo rispetto ai periodi precedenti e alle aree indagate. Non ha tenuto conto neppure del fatto che "lo studio è ancora in corso" e a distanza di 5 anni non risulta essere stato completato e quali risultati finali abbia ottenuto. Siamo ancora in attesa!

6) Non sono stati presi in considerazione i dati sull'incidenza dei tumori (nuovi casi) rilevati dal Registro dei Tumori di Nuoro per il periodo 2003-2012 che avevano evidenziato tra i 5 distretti sanitari indagati (Nuoro, Macomer, Siniscola, Sorgono e Ogliastra) il primato dell'incidenza dei tumori per le donne nel distretto di Macomer con i nuovi casi registrati sugli uomini al secondo posto assoluto.

Senza dover ripercorrere la lunga e complicata vicenda che ha caratterizzato la nostra battaglia contro l'inceneritore di Tossilo e le numerose ed evidenti contraddizioni emerse durante un decennio di attività, soprattutto nell'azione delle istituzioni e contenute, a nostro avviso, anche nelle sentenze del Consiglio di Stato, rimane la sensazione che sia stata commessa una grave ingiustizia e la preoccupazione che possa comprimersi ulteriormente il diritto/dovere dei cittadini di poter partecipare alle scelte determinanti per il benessere, gli interessi economico-sociali e la salute nel proprio territorio.

Nella vicenda di Tossilo, oltre alle associazioni ricorrenti, sono stati infatti sconfitti tutti i cittadini sardi e un territorio ad alta vocazione agro-alimentare che così viene esposto ad un ulteriore carico inquinante. Con essi è stata inoltre sconfitta l'opportunità di poter realizzare un'alternativa all'incenerimento dei rifiuti, fondata sul recupero, il riuso e il riciclo, perno dell'economia circolare di cui tutti si riempiono la bocca.

Il caso Tossilo comunque non sembra finisca qui.

La Procura di Oristano ha aperto alcune indagini con richieste di rinvio a giudizio di cui ancora non si conosce l'esito, arrivando nel corso di quest'anno a mettere i sigilli al cantiere nel nuovo inceneritore, sigilli successivamente tolti dal Tribunale del riesame di Nuoro, un cortocircuito come quello avvenuto tra il TAR Sardegna e il Consiglio di Stato.

Nell'attesa che si faccia piena luce sull'intera vicenda

un grande ringraziamento ai cittadini, comitati, associazioni che ci hanno sostenuto!

 

Zero Waste Sardegna e

gli ex componenti coordinamento Comitato NBF

 

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