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Bolotana. Coronavirus, #iorestoacasa ma arriva il mercatino. Polemiche sui social, interviene anche il medico: “cosa ci fa il mercato?”

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BOLOTANA. Quattro o cinque rivendite ambulanti di generi alimentari per un mercatino decisamente ridimensionato ma comunque presente: è bastato questo per accendere le polemiche nel paese di Bolotana. Perché, a fronte delle rigide restrizioni imposte dal Governo nazionale per contrastare il diffondersi del Coronavirus, a qualcuno è sorta spontanea una domanda: dobbiamo stare tutti a casa ma al mercato si può andare?

Un quesito che, rilanciato sui social, ha ovviamente aperto un dibattito sull'opportunità di consentire, seppur limitandolo alla vendita di frutta e verdura, lo svolgimento della classica “zoza” che, a prescindere da tutto, genera un traffico di persone che si riversa negli spazi del parcheggio a ridosso della Piazza San Pietro. “Non vi immaginate il via vai delle macchine che c'è … è assurdo” - si legge tra i vari commenti.

Ad intervenire nella discussione, oltre i semplici cittadini, sono stati in particolare i commercianti bolotanesi - alcuni dei quali, a seguito del Decreto del Presidente del Consiglio, hanno dovuto abbassare le serrande delle proprie attività e vivono tutte le incognite di una situazione emergenziale con drammatiche ripercussioni economiche, e altri che invece, caricandosi tutti i rischi del caso, offrono il servizio garantendo l'approvvigionamento dei beni essenziali.

Tra gli interventi emerge anche quello del Medico di base che svolge servizio nel paese e che da settimane rilancia messaggi per sensibilizzare le persone a stare a casa: “che cosa ci fa il mercato che è stato sospeso in tutti i paesi? Sono sufficienti i negozi che ci sono e i cui titolari, con grandi sacrifici e rischi, si stanno prodigando per non far mancare i generi di prima necessità a nessuno”.

Sulla stessa questione era già intervenuta la scorsa settimana la Capogruppo di Minoranza Antonella Pisanu, la quale aveva espresso la sua perplessità sulla mancata sospensione del mercatino settimanale.

Vero è che il decreto ministeriale che stabilisce la chiusura di tutti i mercati lascia aperta e consente esplicitamente la vendita dei generi alimentari, ma è anche evidente che evitare gli assembramenti dovrebbe essere il punto di riferimento dal quale far discendere la regolamentazione di ciò che può o non può essere consentito in questa fase di drammatico ed eccezionale rischio sanitario.

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