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Bolotana. Discarica di Coronas Bentosas: la riflessione di Graziano Bussa dopo il Consiglio Comunale

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BOLOTANA. Riceviamo e pubblichiamo integralmente l'intervento dell'ex Sindaco di Bolotana Graziano Bussa relativo all'ultimo Consiglio comunale nel quale si è affrontato, con il supporto dei tecnici incaricati per la stesura delle Osservazioni, la questione relativa al progetto di ampliamento della discarica di Coronas Bentosas.  

Sul consiglio comunale tenutosi il 17/11 u.s., va fatta qualche riflessione soprattutto per e su quanto ci hanno riferito di esperti. Nello specifico l’avvocato Schirò del foro di Cagliari, che si è avvalso della consulenza dell’ingegnere minerario Giovanni Battista Cossu, ed il dottor Scanu, presidente dell’ISDE Sardegna, l’Associazione internazionale di medici per l’ambiente.

Cose che un attento pubblico ha ascoltato in religioso silenzio, attonito ed incredulo per le cose che venivano dette. E non tanto per le argomentazioni giuridiche, tecniche, sanitarie degli esperti che giudicavano la richiesta di ampliamento della discarica irricevibile, ma soprattutto per lo stato della discarica in esercizio.

Non appare ozioso, scandisce l’avvocato Schirò, rimarcare come, in base alle dichiarazioni autocertificate………la stessa società Barbagia Ambiente Srl dichiari di esercitare attività di cui al codice ATECO 38. 11 al quale corrisponde l’attività di “Raccolta di rifiuti non pericolosi” .

Da tale attività - rimarca ancora l’avvocato Schirò - sono escluse esplicitamente le attività di gestione di discariche per lo smaltimento di rifiuti non pericolosi”.

Appare alquanto ambigua - scrive l’ingegner Cossu nella sua relazione - la reale attività formalmente praticata dalla Barbagia Ambiente Srl”.

Ma, al di là di questo, viene messa in evidenza la pericolosità della discarica così come è, per l'emissione di sostanze nocive, pericolose, tossiche, cancerogene e non solo per il territorio sul quale è ubicata.

Ha scritto il dottor Scanu che in corrispondenza del rio Carradore, che lambisce la discarica, sono stati trovati “in misura fino a 25 volte superiore al valore limite, il ferro ed il manganese, agenti estremamente tossici e fino a 19 volte superiore al valore limite l’arsenico, cancerogeno…… e mercurio fino a 8 volte superiore al valore limite”. Un cocktail micidiale che costituisce un serio pericolo per la collettività di mezza Sardegna, considerato il fatto che il rio Carradore sfocia nel vicino Tirso, che attraversa tutto il territorio che lo porta fino al golfo di Oristano. E nel suo lungo corso l’acqua viene utilizzata per colture cerealicole, per l’allevamento di bestiame, per gli orti.

Non voglio dilungarmi sugli aspetti tecnici che sconsigliano l’ampliamento della discarica. Sono argomentazioni un po’ ostiche e male verrebbero illustrati per la necessaria sintesi di queste brevi considerazioni.

Ma un’ altra cosa va chiarita: la discarica tratta anche rifiuti contenenti amianto, e produce le cosiddette polveri sottili, le bentoniti, con una concentrazione in aria oltre il doppio dei valori consentiti. Ebbene queste particelle con un vento costante di 3,9 m/s vengono trasportati ad una distanza di 168 km dal punto di emissione. Se con un vento che i meteorologi classificano moderato, e che solleva polvere e carta, si ha l’effetto detto prima, provate a pensare cosa succederebbe con un maestrale un po’ più vivace che trasporterebbe queste pericolosissime particelle a distanze ben più considerevoli.

Le particelle nucleari di Chernobyl hanno invaso mezza Europa e le conseguenze si avvertono ancora oggi. Chi deve intervenire per fermare questo che si preannuncia come un disastro ecologico?

Ci ha provato la capogruppo di minoranza Antonella Pisanu, che ha chiesto, in un accorato intervento, la chiusura immediata della discarica attualmente in esercizio che può solo portare danni alle popolazioni. Ma la posizione di Antonella Pisanu, condivisa da tutta la minoranza, è stata una “vox clamans in deserto”.

Date queste premesse che senso ha ampliare la vecchia discarica? Porterebbe solo ad un aumento della sua pericolosità aumentando in maniera esponenziale il rilasci di quelle sostanze di cui abbiamo detto prima.

Senza contare che Barbagia Ambiente sembrerebbe che debba dimostrare di essere proprietaria di tutta l’area sulla quale insiste la discarica.

Mentre scriviamo questa breve nota veniamo a sapere che Barbagia Ambiente ha querelato il Gruppo Spontaneo di cittadini di Bolotana che si sono prodigati a raccogliere ben 700 firme contro l’ampliamento dell’attuale discarica.

Un atto intimidatorio? O il tentativo di arginare la libertà di stampa?

Attendiamo gli sviluppi di una vicenda che al tragico aggiunge il grottesco.

L’auspicio è che chi valuterà l’impatto ambientale di questo cosiddetto progetto rifletta sul danno che la sua approvazione causerebbe alla salute della comunità, anche alla loro.

Ed auspico anche che chi ne ha la possibilità istituzionale intervenga presso le autorità competenti per riesaminare complessivamente tutto il problema. E non ho dubbi sul fatto che avrà il sostegno di tutta la popolazione.

                                 Graziano Bussa

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