Questa mattina abbiamo depositato un’interrogazione alla Camera dei Deputati relativa alla questione dell’ufficio del Giudice di Pace di Macomer che serve l’intero comprensorio del Marghine Planargia, sottoposto a chiusura.
Le Unioni dei Comuni del Marghine e della Planargia, visto l’art 3. del D.lgs n. 156/2012, si offrono disponibili a mantenere in piedi l’ufficio individuando locali idonei, ma rimane tuttavia un’incertezza della norma che va chiarita e riguarda in particolare l’impiego del personale e il vincolo del Patto di Stabilità sulle risorse impiegate a riguardo dagli Enti Locali.
Chiediamo pertanto al Ministero della Giustizia di esprimersi in merito alla soluzione prospettata dalle Unioni dei Comuni, chiarendo alcuni aspetti poco chiari del del D.lgs n. 156/2012 e del D.l. N. 78/2010.
Michele Piras – deputato Sel
IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Sulla chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Macomer
Al Ministro della Giustizia
Premesso che:
- il territorio del Marghine-Planargia un tempo compreso nella omonima Comunità Montana, oggi raccolto nelle rispettive Unioni dei Comuni ubicate sulla linea di confine fra la Provincia di Nuoro e quella di Oristano, è un’area della Sardegna profondamente colpita da una importante crisi economica e sociale, iniziata vent’anni orsono ed accelerata dal processo di rapida deindustrializzazione e dalla progressiva “ritirata dello Stato”;
- tutti i comparti produttivi versano in una condizione di seria difficoltà e sia i chiari segnali di spopolamento e ripresa dell’emigrazione costituiscono l’indice demografico di uno stato di generalizzato malessere;
- il combinato disposto dai consistenti tagli operati ai bilanci dei Comuni e dal Patto di Stabilità rendono vieppiù difficoltoso l’esercizio della funzione di governo del territorio da parte degli EE.LL. preposti, altrettanto quanto il mantenimento di una soglia minima essenziale di servizi ai cittadini;
- l’ennesimo atto che rischia di impoverire ulteriormente il territorio proviene ora dalla disposta chiusura di numerosi Uffici del Giudice di Pace nella Provincia di Nuoro fra i quali quello di Macomer, che serve l’intero comprensorio di cui sopra;
- l’art.3 del D.Lgs n.156/2012 prevede esplicitamente che “entro 60 giorni dalla pubblicazione degli Uffici soppressi, gli Enti locali [...] possono richiedere il mantenimento degli Uffici del GdP” a condizione che gli Enti medesimi o consorziati si facciano carico delle spese di funzionamento ed erogazione del servizio, ivi compreso del fabbisogno di personale amministrativo;
- considerata la grande rilevanza di tale servizio le Unioni dei Comuni del Marghine e della Planargia si propongono di avvalersi della facoltà prevista dalla norma citata, individuando i locali idonei per il mantenimento in servizio dell’Ufficio del GdP di Macomer;
- I medesimi Enti tuttavia lamentano una scarsa chiarezza della norma in merito a una serie di questioni dirimenti ed essenziali per l’effettivo esercizio della facoltà inscritta nella norma: 1) normativa vigente in materia di impiego di personale proprio degli EE.LL.; 2) eventuale vigenza del Patto di Stabilità sulle risorse destinate al mantenimento dell’Ufficio in questione; 3) destinazione del gettito derivante dal funzionamento dell’Ufficio medesimo;
Considerata:
- la preziosa disponibilità manifestata dagli Enti Locali del Marghine e della Planargia;
- l’importanza per il territorio del mantenimento di detto presidio della Giustizia;
- l’urgenza venutasi a determinare in seguito al dispositivo di chiusura dell’Ufficio del GdP di Macomer;
Considerato infine:
- che l’amministrazione della Giustizia e la parità nelle condizioni di accesso per tutti i cittadini dovrebbero costituire compito primario, irrinunciabile e non delegabile dello Stato;
Per sapere:
- se il Ministero intenda favorire la soluzione prospettata dalle Unioni dei Comuni del Marghine e della Planargia;
- se l’impiego di personale proprio degli Enti Locali finalizzato al funzionamento dell’Ufficio debba considerarsi in deroga alle disposizioni di cui all’art.9, comma 28, del D.l. N.78/2010;
- se le risorse finanziarie eventualmente impiegate dagli Enti Locali per il funzionamento dell’Ufficio siano da considerarsi rilevanti ai fini del Patto di Stabilità;
- se il gettito derivante dalle controversie ivi radicate possano essere acquisite dagli EE.LL. medesimi.