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A Manca: " le terre civiche sono del popolo sardo e non dell’esercito italiano!"

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Questa mattina alle 10:30 si è svolta una conferenza stampa nella sede nuorese di A Manca pro s'Indipendentzia in via Saffi 12, lo scopo era quello di aggiornare la cittadinanza sugli ultimi risvolti che riguardano le terre civiche di Prato Sardo a Nuoro. Il Comune di Nuoro sta procedendo allo sgravio del ex mattatoio, del galoppatoio e dell'area dove sorge oggi la nuova caserma militare italiana, affermando che non sussistono gli usi civici e che l'area è irrimediabilmente compromessa. Ciò gli serve nel caso andasse a buon fine il tentativo della Regione Sardegna di affidare ai Comuni la rimappatura delle terre civiche sulla base degli abusi che sono stati fatti, praticamente una sanatoria non dichiarata. Noi affermiamo che gli usi civici sull'area destinata allo sgravio sussistevano e in grossa parte sono stati ostacolati dalla chiusura dell'intera area col filo spinato e con i cartelli militari di divieto d'accesso, sono stati in buona parte ignorati dai cittadini per colpa di chi anzi che amministrare incentivando e educando al bene pubblico, si concentra sugli interessi dello Stato italiano, delle multinazionali e delle proprie clientele politiche. La pretestuosità delle affermazioni fatte dal sindaco emerge quando tra i "fabbricati" che avrebbero compromesso irrimediabilmente l'utilizzo civico di tale terreno appare una piccolissima struttura dalla base di circa 4 metri per 4 fatta con dei blocchetti poggiati senza nemmeno un tetto in cemento, mentre non si cita l'attuale caserma abusiva di 27 mila metri cubi su 2 ettari di terreno che ha sostituito quei fabbricati che solo oggi vengono dichiarati compromettenti per l'uso civico. E' chiaro l'intento di rimediare l'abuso edilizio giustificandolo a posteriori con un parere assai discutibile e non più verificabile nella realtà. Annunciamo l'inizio di una campagna nazionale per la difesa e il recupero delle terre civiche, perchè esse appartengono esclusivamente al popolo sardo e a nessun altro, appartengono alla nostra storia da prima che venisse l'Italia, appartengono al nostro futuro come valore di civiltà basata sulla solidarietà e la crescita collettiva. Le terre civiche (in sardo su cumonale) sono l'affermazione del popolo sardo sulla Sardigna come unico proprietario indiscutibile, sono l'affermazione della sovranità popolare sulle risorse della propria terra. Oggi lottiamo perchè il popolo sardo non è morto e rivuole la sua vita, la sua terra, con la pastorizia, l'agricoltura, la sua campagna, i suoi mezzi di sostentamento e le sue regole 

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