OTTANA. In questi giorni numerosi articoli sulla stampa affrontano gli ormai conclamati licenziamenti dei lavoratori Ottana Polimeri, ovviamente tutto si potra’ dire in queste analisi, purche’ che tale evento non sia stato previsto anticipatamente dai lavoratori.
Questa indegna conclusione della vertenza arriva dopo anni e anni che abbiamo tentato invani di sensibilizzare Organizzazioni Sindacali e Politica locale e regionale sull’ inconsistenza dell’ attuale amministratore del sito; inoltre abbiamo sempre ribadito che una volta chiusi i “rubinetti” dell’ Essenzialita’ avrebbe finito con il spolpare il sito industriale buttando le famiglie in mezzo a una strada.
Ora la ciliegina sulla torta sara’ lo smantellamento degli impianti e trasferirli su altri siti europei, ricordiamo un patrimonio tecnologico dell’intera comunita’ simbolo del rilancio del centro Sardegna.
In questo contesto le Organizzazioni Sindacali e la Politica che hanno fatto?
Di certo le fratture all’ interno dei sindacati hanno aggravato l’esito della vertenza e di fatto aumentato le disgregazioni tra i lavoratori infine eclissandosi assieme al padrone sono usciti fuori dalle scene; invece la politica negli anni incapace di assumersi responsabilita’ e di prendere qualsiasi decisione ha mandato al tappeto un sistema industriale gia’ storicamente fragile incrementando e sottovalutando i danni sociali e occupazionali.
Il chiudere cicli produttivi senza fare nulla fino ad oggi e vedere l’ area industriale senza operai ma colma di pannelli fotovoltaici gonfiando le tasche di pochi e’ l’ emblema del fallimento del sistema.
Cosa chiediamo? Certamente di intraprendere un percorso alternativo che liberi gli impianti dall’attuale proprietà che già nel 2009 fece andar via nel disinteresse generale, il gruppo industriale DOW CHEMICAL COMPANY, una multinazionale che fino ad allora aveva dato lavoro stabile, di qualità e nel rispetto delle norme ambientali, si usò allora la leva del ricatto sulle tariffe energetiche imponendo alla DOW 170 euro Mw/h, unico caso in Europa!
Dopo questa ennesima Caporetto di sindacati e politica , chiediamo che ci sia per una volta una reazione “A SCHIENA DRITTA” del Presidente Pigliaru e dell’ Assessora Piras , gli impianti POSSONO RIPARTIRE E IL LAVORO PUO’ TORNARE A OTTANA, gli impianti che siamo certi possono trovare altri soggetti seri e capaci intenzionati a farli ripartire in tempi brevissimi.